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Scuola, il ministero precisa. Non più di 20 studenti nelle classi con alunni disabili: è la precisazione del ministero dell'Istruzione dopo le errate notizie pubblicate su alcuni giornali. Il dicastero ribadisce anche che non sarà diminuito il numero degli insegnanti di sostegno. Ma il vicepresidente Fish Salvatore Nocera ricorda che è stato abrogato il decreto che stabiliva il numero massimo di uno o due studenti disabili per classe: "Va ripristinato". M.T. Superabile, 31.3.2009 ROMA - "Nessuna classe che accoglie alunni disabili sarà costituita da più di 20 studenti e non sarà diminuito il numero degli insegnanti di sostegno". L'annuncio arriva da una nota diffusa nella mattinata dal ministero dell'Istruzione. "Sono prive di qualsiasi fondamento le notizie riportate da alcuni organi di stampa - continua la nota - secondo cui le scuole avrebbero la possibilità di inserire più di venti alunni nelle classi che ospitano studenti con disabilità". Il ministero "ha accolto infatti tutte le richieste di abolizione della possibilità di deroga a questo limite che è ribadito dal Regolamento di riorganizzazione della rete scolastica". Se appare dunque appurato che in una classe con alunni disabili il totale delle presenze non supererà quella dei 20 alunni, non altrettanta certezza c'è sul fatto che in ognuna di queste classi possano essere iscritti un numero molto alto di studenti disabili, anche tre, quattro o cinque per classe. Con ovvie ripercussioni sulla didattica e sull'integrazione scolastica. Ecco perché Salvatore Nocera, vicepresidente della Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish) chiede al ministero dell'Istruzione di rifissare subito un tetto per il numero di alunni disabili per classe e di convocare al più presto l'Osservatorio permanente per l'integrazione scolastica. "Il nuovo Regolamento di riorganizzazione della rete scolastica - spiega Nocera - ha fissato sì un tetto massimo di 20 alunni per classe e non ha toccato il numero degli insegnanti di sostegno, ma purtroppo nulla dice in merito a quanti bambini e ragazzini disabili debbano esserci in ogni classe". Questo provvedimento infatti, continua il vicepresidente Fish, "ha abrogato il decreto ministeriale n. 141/1999 che fissava un tetto massimo alla presenza di alunni disabili nella stessa classe: era uno in quelle composte da 25 studenti e due per le classi con non più di 20 alunni". Anzi: "il decreto precisava che, superando questi tetti, le classi andavano obbligatoriamente sdoppiate". Ecco allora l'invito al ministro Gelmini a essere "coerente". "Dio non voglia che, a causa dei risparmi sulla spesa pubblica, non si ricorra alla soluzione di mettere nella stessa classe 3, 4 o addirittura 5 alunni con disabilità". Se così avvenisse "in sede applicativa del regolamento, la sbandierata qualità della scuola e quella dell'integrazione andrebbero irrimediabilmente perdute, con gravissime conseguenze per il benessere di tutti gli alunni e si potrebbero verificare fenomeni di rigetto, com'è avvenuto nei casi limite di sovraffollamento di bambini stranieri nella stessa classe". Come recita il motto adottato dalle associazioni delle persone disabili e dei loro familiari "Nulla su di noi senza di noi". Ma "questo slogan non è stato mai ascoltato dal ministro dell'Istruzione, che invece contuinua a decidere senza consultare i diretti interessati o gli esperti in materia", sottolinea Nocera. La Fish, infatti, in questi giorni ha più volte avanzato a Mariastella Gelmini le richieste, ancora inascoltate, di porre un tetto massimo di due o tre alunni disabili per classe e di "convocare al più presto l'Osservatorio permanente per l'integrazione scolastica". |