Longhena:
ufficiale la contestazione dell’USP
nei confronti dei docenti
Anna Maria Angradi,
Semplicemente Longhena,
29.3.2009
In data 28 marzo 2009, i 27 insegnanti
di Longhena che sono stati sottoposti ad ispezione da parte del MIUR
(Ministero Istruzione Università e Ricerca), diretta dal Dott. Lelli,
hanno ricevuto una lettera riguardante le contestazioni che l’USP
(Ufficio Scolastico Provinciale) muove agli insegnanti, riguardo i
criteri di valutazione utilizzati nelle pagelle del primo
quadrimestre.
Di seguito alcune riflessioni, che sottopongo al CGSL, pur
sottolineando il carattere puramente informale delle mie
considerazioni, non avendo alcuna competenza giuridica per valutare
lo stato dei fatti, anzi rimandando a chi di dovere aspetti tecnici
e valutazioni competenti.
Ritengo ancora una volta necessario evidenziare due questioni
fondamentali.
Una, riguardante la solidarietà, in altre occasioni espressa, verso
il corpo docente tutto della scuola, in special modo verso gli
insegnanti che non si sono sentiti in scienza e coscienza di
applicare il criterio della valutazione numerica, in virtù
dell’assenza di specifiche competenze verso tale criterio. E questo,
ovvio, non per incapacità, bensì per mancanza di informazioni e
tempi per operare una valutazione così delicata e importante, che,
quella sì, avrebbe creato confusione e disagio, sia nei bambini, che
nelle famiglie. Ritengo, ancora una volta, che la procedura
utilizzata nella valutazione degli alunni per il primo quadrimestre
sia coerente con le modalità di insegnamento, sia stata chiaramente
esplicitata alle famiglie, le quali hanno pienamente compreso le
motivazioni ed accettato, firmandole, le pagelle consegnate dagli
insegnanti.
Proprio basandomi sulla conoscenza degli insegnanti, conoscenza
diretta delle maestre di mia figlia, conoscenza indiretta degli
insegnanti durante le riunioni di interclasse degli ultimi quattro
anni, in occasione dell’organizzazione della festa di fine a.s.
dello scorso anno, in occasione della serata del 15 ottobre 2008
(una notte per la scuola). Posso, in tutta sincerità, affermare che
sono validissimi insegnanti, che si prendono estrema cura dei lori
piccoli alunni, dando loro tempo e spazio per esprimere emozioni,
oltre che insegnare con gioia e serenità ambiti disciplinari di cui
sono estremamente competenti. Vorrei solo fare un piccolo esempio di
una recente verifica che mia figlia mi ha raccontato. La verifica
riguardava le scienze, in specifico gli anfibi. Mia figlia ha
costruito una storia tra la mamma rana e il suo piccolo. Nei
dialoghi tra i due ha spiegato le caratteristiche fisiche e
biologiche, l’ambiente in cui vivono, come si riproducono gli infibi.
Insomma, con l’utilizzo di strumenti letterali ha esposto le sue
competenze scientifiche. E, ne sono certa, mia figlia non è
un’eccezione. Questo esempio, ma potremmo tutti farne mille altri,
per sottolineare che si può (si dovrebbe) imparare divertendosi,
sviluppando tecniche diverse dalle “ministeriali”. E’ un po’ il
contrario di quello che accadeva ai miei tempi, quando mi sentivo
dire che ero “andata fuori tema”, magari semplicemente perché avevo
affrontato l’argomento in modo insolito. Penso che questo sia
accaduto a tanti di noi, quarantenni (e anche un po’ oltre), che
hanno avuto il “piacere” di conoscere il maestro unico, con tempi e
qualità di scuola estremamante ridotti.
L’altra questione è duplice, legata alla figura del Dirigente
Scolastico. Ritengo, anche per esperienza professionale, che un buon
dirigente debba sempre sostenere i suoli collaboratori verso
l’esterno. Se non altro per coerenza professionale. Attribuire alla
scuola Longhena appellativi di “anarchia”, “carnevalismo”, solo per
citarne alcuni, mi sembra sostenere l’incompleta capacità
dirigenziale.
Per quanto riguarda il rapporto dirigenza-genitori, sono ancora una
volta a sottolineare l’aticipità della situazione. Come genitori
siamo impossibilitati a stabilire un confronto con la dirigente, che
ha fin’ora respinto ogni richiesta d’incontro da parte nostra, volta
a consentire un corretto rapporto tra dirigente e genitori. Questo è
estremamente grave, in quanto lesivo della democrazia e del rapporto
di partecipazione scuola-famiglia, oltre ad andare in direzione
opposta con quanto asserito sia nel regolamento d’istituto che nella
proposta formativa della scuola. Dal punto di vista puramente
formale anche questo è segno di aberrazione e di discutibile
conduzione dirigenziale.
Dal punto di vista sostanziale la dirigente, oltre a negarsi nelle
richieste d’incontro avanzate dai genitori, ha offeso pubblicamente
i genitori, con le dichiarazione rilasciate a vari quotidiani.
Per questo motivo ritengo necessario, da parte dei genitori tutti,
esprimere il pieno dissenso verso la gestione fin qui condotta da
parte della dirigente, la quale ha creato un clima di incertezza e
ansia nei genitori, oltre che negli insegnanti, in contrasto con il
clima di partecipazione e sintonia generale che ha sempre
caratterizzato la vita della scuola. In ultimo, ritengo necessario,
da parte dei genitori tutti, la richiesta di scuse formali che la
dirigente deve ai genitori, per averli apostrofati come anarchici,
carnevaleschi, incompetenti, irresponsabili, che affidano i propri
figli ad insegnanti non qualificati. Io non mi sento nulla di tutto
questo. Al contrario, sono estremamente orgogliosa, come persona e
come genitore, di far parte della scuola Longhena, di avere l’onore
di poter affidare i miei figli agli insegnanti della scuola Longhena,
certa che, con il loro aiuto, diventeranno cittadini consapevoli di
un paese che forse non li meriterà.