Prove di federalismo scolastico in Lombardia
Il ministro Gelmini e il governatore Formigoni
hanno recentemente firmato Mario Piemontese, ReteScuole Forum 18.3.2009 Il sistema di istruzione e formazione professionale lombardo sta scoppiando. I centri di formazione professionale regionali non sono più in grado di accogliere iscrizioni, in questo momento gli allievi della formazione professionale sono circa 35.000, mentre gli studenti dell'istruzione professionale di Stato sono circa 70.000. E' la prima volta che si raggiunge il rapporto di 1 a 2. Tale rapporto è destinato ad aumentare perché, così come previsto dalla legge n.40/07 in attuazione dell'art. 117 del Titolo V della Costituzione, solo le regioni possono rilasciare qualifiche professionali, mentre gli istituti professionali statali non potranno più rilasciare tali qualifiche al termine del terzo anno, ma solo diplomi al termine del quinto. Per chi vuole conseguire una qualifica professionale di II livello non ci sarà altra possibilità che iscriversi a un centro di formazione professionale e non potrà più iscriversi a un istituto professionale di Stato per conseguire la qualifica al terzo anno e poi decidere se continuare altri due anni per il diploma. In Lombardia non si prevede però di applicare il "principio di sussidiarietà", il cui utilizzo nella fattispecie è previsto peraltro dalla bozza di schema di regolamento per il riordino dell'istruzione professionale, rispetto al quale se la Regione non è in grado di rilasciare qualifiche professionali, allora lo Stato continua a farlo. In Lombardia si vuole andare oltre, si vuole cioè regionalizzare gli istituti professionali statali e costituire un sistema unico di istruzione e formazione professionale per il rilascio di qualifiche e diplomi. E' questo in sostanza il contenuto dell'accordo siglato tra Gelmini e Formigoni. L'accordo comincerà ad essere applicato immediatamente, visto che proprio per oggi 18 marzo il direttore dell'ufficio scolastico provinciale di Brescia ha convocato, alla presenza dell'assessore regionale Rossoni, tutti i dirigenti degli istituti professionali statali e tutti i responsabili dei centri di formazione professionale della provincia per discutere della "proposta di sperimentazione di offerta unica regionale per l'istruzione e la formazione professionale" . Le cose quindi già si muovono. La sperimentazione che si intende avviare in Lombardia non è finalizzata ad affrontare solo un'emergenza, ma punta a fornire "elementi utili all'attuazione del Titolo V, parte II della Costituzione, nonché al riconoscimento di eventuali forme di regionalismo rafforzato ai sensi dell'articolo 116, comma 3 della Costituzione". In poche parole l'obiettivo è il federalismo scolastico: addio scuola unica di Stato e avvio dell'apertura di 20 scuole regionali tutte diverse tra loro! L'art. 116 della Costituzione prevede che su alcune materie, tra queste l'istruzione, lo Stato attraverso una legge, approvata a maggioranza assoluta dalle Camere, possa attribuire a una Regione maggiore autonomia. Formigoni vuole questo, la Gelmini intende aiutarlo e i numeri sia alla Camera che al Senato di certo non mancano per approvare tranquillamente qualsiasi legge. Quale opposizione ci sara in Parlamento alla realizzazione di tale progetto? Chi può dirlo? Comunque vi racconterò una storia. Nel maggio del 2007, contemporaneamente alla presentazione del progetto di legge che un paio di mesi dopo avrebbe dato vita alla legge regionale lombarda n.19 del 6 agosto 2007, l'allora Ulivo, attuale Partito Democratico, presentò in consiglio regionale un progetto di legge sempre su istruzione formazione professionale. Bene, in tale progetto si legge: ” La Regione, sulla base dei risultati conseguiti mediante l’applicazione della presente legge, ricerca ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in materia di istruzione, secondo quanto previsto dall’articolo 116, comma 3 della Costituzione.” Ognuno tragga a questo punto le sue conclusioni. Secondo me se ci sarà battaglia contro la realizzazione del federalismo scolastico in Lombardia di sicuro questa avrà luogo al di fuori dei palazzi della politica. |