L’Emilia-Romagna è la regione con meno tagli

da Tuttoscuola, 30 marzo 2009

Se i dati ufficiosi delle tabelle ministeriali allegate alla bozza di circolare sugli organici saranno confermati, come tutto fa pensare, sarà l'Emilia Romagna ad essere graziata (si fa per dire) dal primo round dei tagli della manovra di riduzione della spesa per l'istruzione.

Rispetto ad una media generale di riduzione dei posti di organico di diritto pari al 5,7%, equivalente ad un posto/cattedra in meno ogni 17,5, l'Emilia Romagna perderà "solamente" il 3,5% dei suoi posti, corrispondente, sempre in termini percentuali, alla metà dei posti che perderà la Puglia (-7%).

Nella scuola primaria, l'Emilia-Romagna risulta la meno "taglieggiata", perché perde soltanto l'1,5% del suo organico di diritto (media nazionale pari al -4%), di gran lunga inferiore alle percentuali di riduzione di posti che in questo settore hanno subito le altre regioni (Puglia -6,7%, Campania -6,6%).

Anche nella secondaria di I grado le scuole emiliano-romagnole, insieme a quelle venete, fanno registrare il tasso di riduzione più basso (-7,5%) rispetto alla media nazionale del -9,3%.

Anche negli istituti di istruzione secondaria di II grado l'Emilia-Romagna, rispetto ad una media nazionale di -4,9%, perde il 3%, la metà di quanto percentualmente perde la Campania.

Come ormai sanno tutti, sono le regioni del Sud a perdere la maggiore quantità di posti (37,1% del totale complessivo), una quantità complessiva superiore alla riduzione d'insieme dell'organico delle Isole e del Nord Ovest che perdono quantità quasi uguali di posti.