Che ecatombe con il 5 Pasquale Almirante, La Sicilia 22.3.2009 Basta un 5 in una sola materia e non si è ammessi all'esame di stato: parola di ministra Gelmini. Però, se si interroga il sito del Miur, si legge: «Anche in presenza di valutazioni non sufficienti nelle singole discipline, l'ammissione o la non», dando facoltà al consiglio di classe di decidere. Ma non basta. Se si esaminano i voti del primo quadrimestre di quest'anno si vede che un buon 60% di alunni ha almeno una insufficienza per cui, considerando pure che il 50% possa recuperare, significa che il 30% degli studenti del V anno non verrà ammesso agli esami finali: un'ecatombe. Crediamo quindi che la ministra si sia lasciata andare, scordando, sia questo dato, e sia quanto nel suo stesso sito ministeriale si legge. E non solo, ma se questa ripresa di rigorosa efficienza non sarà modificata, potrebbe accadere che i consigli di classe saranno costretti ad aumentare i voti (il famoso 6 politico di sessantottina memoria) esponenzialmente per tutti, in un crescendo imbarazzante e di cui i soli docenti ancora una volta dovranno assumersi le responsabilità. Inoltre una tale inattesa uscita ha pure l'effetto di provocare sbandamento e ansia, perché per un verso innesca una evidente ingiustizia rispetto al prima e per l'altro impone un regolamento penalizzante proprio a due mesi dalla fine dell'anno. In attesa di sentire il parere del Consiglio di Stato che sicuramente, dicono tanti osservatori, sarà contrario, aggiungiamo che questa scelta potrebbe essere accettabile qualora il diploma finale non fosse il risultato di un voto unico, dato dalla media aritmetica di tutte le materie oggetto d'esame, come ancora accade, ma comprendesse tutti i voti per ciascuna disciplina, assegnati sulla base delle capacità e delle competenze, e indagate singolarmente da una commissione tutta esterna. In queste mutate condizione la non ammissione per un solo voto insufficiente avrebbe senso, soprattutto se la carenza riguarda materie di indirizzo. In ogni caso è auspicabile che i dirigenti scolastici, di fronte a tanti annunci, fra cui la incerta materia del voto in condotta che, stando allo schema di Regolamento, non farebbe più media, emanino dettagliate circolari ai consigli di classe, proprio perché la loro unica fonte di sapere sono le sue carte e non le Tv dove l'apparenza spesso inganna e talvolta pure deprime. |