Docenti con la pistola. di Rodolfo Marchisio, Pavone Risorse 22.3.2009 Rifletto ad alta voce. Sono tornato adesso con la mia classe dalle riprese per la Mostra su i Giovani e la Costituzione che diventerà un allestimento permanente presso il Museo Diffuso della Resistenza. Abbiamo raccattato di oggi i complimenti: a) della troupe di Milano perchè sono stati in mezzo a tante classi delle superiori più bravi e disciplinati, permettendo di concludere le riprese in 1 ora contro le 4 previste. b) del costituzionalista perchè hanno lavorato bene ad un tema difficile: i diritti di 4° generazione (quelli legati alla rete, ai cellulari ecc..) c) dell'ISTORETO che ha inviato i nostri lavori a Genova perchè la nostra esperienza venga ripetuta anche là d) della dott. Bertiglia che si è stupita che fosse una classe delle medie ad aver fatto quella ricerca e ad aver prodotto quei materiali e manderà una troupe a filmare le risposte che i ragazzi daranno a sue domande sulla Costituzione, facendone un intervento al seminario di lancio il 3 aprile quando in mezzo a tanti esperti noi presenteremo insieme alle altre scuole il nostro lavoro. Eppure questi ragazzi che quando vanno in laboratorio, quando hanno qualcosa da fare o escono si comportano regolarmente così, in classe a volte rompono e alcuni non studiano. Secondo la Gelmini e i dati del I quadrimestre 13 di loro andrebbero “segati” (6 senza appello) e rinchiusi a vita in una classe, perchè la scuola dei laboratori e delle ricerche non deve piu' esistere. Una classe = una materia = un voto. Freinet e Don Milani avevano torto…..dice Gelmini che non li conosce. Alcuni di questi ragazzi sono lavativi, altri hanno problemi di varia natura (famiglia, ritardi….). Ma c'è qualcosa che non funziona. E noi quest'anno temo abbiamo dimenticato di domandarci quando qualcosa non funziona, anche perchè. Basta il voto, il conto da pagare.
Alla resa dei conti Allora: strage dei colpevoli e degli innocenti o sanatoria finale? Temo siamo caduti (compresa la Gelmini che sta correndo in modo molto contraddittorio ai ripari) nella trappola di una valutazione che non esiste negli altri ordini di scuola e NON è mai esistita dal dopoguerra neanche in Italia. Alle medie ai miei tempi: 1- Andava solo il 30% della popolazione: il resto (70%) si divideva già tra avviamento professionale e lavoro 2- C'era (sino a 3 insufficienze) l'esame di settembre che ora NON c'è. Il meglio dei ragazzi e norme meno severe. Qualcuno ha provato a dirlo ma......
Sarebbe utile riflettere sulla
valutazione alla luce di quanto è avvenuto nel primo scrutinio e di
cosa dovrà avvenire a fine anno in una scuola che: La bocciatura, come la valutazione del comportamento secondo la stessa Gelmini - CM 100/08 e linee di indirizzo su Cittadinanza e Costituzione - devono essere un atto ed un messaggio formativi. C’è una strana contraddizione fra quanto scritto nel documento ministeriale “Linee di indirizzo su Cittadinanza e Costituzione” (la valutazione e ogni azione della scuola devono sempre essere educativi, formativi, collegiali, corresponsabili, ponderati…) e quello che sta avvenendo nelle scuole (dove chi cerca di frenare le tendenze giustizialiste di molti colleghi sono spesso i DS preoccupati delle conseguenze) o che i giornali preannunciano del nuovo documento sulla valutazione. Il ministro da un lato è/dovrebbe essere preoccupato dalle conseguenze: se le medie e le superiori bocciano un 20, 25% di allievi seguendo le nuove norme, che fine fanno i risparmi in cui consiste la riforma della scuola? Dall’altra ha capito di avere fatto leva su tendenze primitive (come per l’ICI, le ronde, gli stranieri…) presenti in molti docenti italiani e ci mette “il carico da 11”. Per il 5 di condotta non più 15 giorni di sospensione, ripetute infrazioni, un processo personale irrecuperabile e voto collegiale: basta una nota (sul registro?) di un docente, si legge. Per la bocciatura una sola materia insufficiente (non più un’area? Con voto collegiale o no?)
Conclusioni Ci hanno dato, il primo quadrimestre, una clava e l'abbiamo usata (talora oltre la norma e le intenzioni del ministro). Adesso, se la stampa dice il vero, danno ad ogni singolo docente una pistola. Deve solo decidere lui se e contro chi premere il grilletto, facendo perdere un anno ad uno che non faceva i suoi compiti o non digeriva la sua materia. Sono stato, in seconda media, giustamente rimandato a settembre di Disegno, pur avendo la media dell’8. Ma non ho perso un anno perché non sapevo disegnare, ho fatto un ottimo liceo e mi sono laureato con lode. Alcuni colleghi cominciano a dire: ma noi siamo sempre gli stessi, ragioniamo sempre allo stesso modo… E’ vero per tutti? Quando siamo cambiati o abbiamo trovato non affrontabili i problemi professionali? Che i docenti abbiano molti motivi di insoddisfazione, che la scuola sia stata abbandonata è sacrosanto. Che la valutazione andasse riformata l’ho detto/proposto per anni da queste pagine: ma dov’erano certi colleghi allora? Proviamo allora a ragionare pur in una situazione tanto assurda? Firmato: Un pedagogo (aggravante: già docente di pedagogia), "prodotto di quella cultura del “68 che tanto male ha fatto alla scuola" (Gelmini) |