"Ricreazione":
la democrazia del maestro unico

Silvana La Porta, AetnaNet 12.3.2009

Che bella invenzione la democrazia! La voce della gente che grida i suoi desideri, le sue aspirazioni e chiede la loro attuazione! La democrazia domina anche la scuola, quella che, come fucina del sapere, appunto dovrebbe essere la più democratica delle istituzioni: da qualche giorno si sono chiuse le iscrizioni per l’anno scolastico 2009/10 e gli esiti sono stati davvero un trionfo della volontà popolare. Eh, sì. Perché, malgrado il massiccio sciopero del 30 ottobre, la ministra Gelmini era andata avanti come un bulldozer: approvato d’autorità il maestro unico con un decreto legge, senza ascoltare il mondo della scuola e le sue rappresentanze, aveva poi emanato i regolamenti per il riordino dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo. Ma in essi poi Mariastella Gelmini, memore di trovarsi in uno stato democratico, diceva che avrebbe tenuto conto delle esigenze delle famiglie. Frase ambigua, ambigua davvero. Una cosa è infatti affermare che la scuola è tenuta ad erogare il servizio su richiesta delle famiglie, un'altra è nascondere abilmente che potrà farlo solo compatibilmente con le risorse finanziarie (proprie o del ministero) e con l'organico.

Comunque, in un impeto di entusiasmo democratico, perché la democrazia ubriaca, dà alla testa, i genitori hanno scelto. Ed è stato un tripudio per il modello scolastico lungo. Il maestro unico -nel senso di un insegnante che da solo fa lezione in classe per 24 ore la settimana- non lo vuole quasi nessuno. Solo il 3% delle famiglie ha chiesto per i propri figli il nuovo modello di creazione gelminiana. Una maggioranza bulgara, il 90%, si è invece espressa a favore dei modelli orari più consistenti: quello a 30 ore (il 56%) e a 40 ore (il 34%). La restante offerta a 27 ore è stata indicata nel 7% dei casi, mentre è aumentata la richiesta del tempo pieno a 40 ore.

Ma…c’è un ma. Le richieste delle famiglie non saranno vincolanti per l'amministrazione, che potrà esaudirle solo se disporrà di sufficiente personale: ma vuoi vedere che ci troveremo a maggio, con l'organico di fatto, dinanzi ad una situazione differente per mancanza di docenti, colpiti dalla mannaia dei tagli?

Questa sì che è democrazia, signori miei. Vox populi, vox Dei.

Soldi permettendo.