Nel tempo prolungato classi differenziate di Giuseppe Adernò, La Tecnica della Scuola 18.3.2009 Leggendo la bozza del recente decreto ministeriale inviato al Consiglio nazionale della pubblica istruzione si rimane esterrefatti sul modo in cui vengono proposti gli accorpamenti delle cattedre ed ore di insegnamento nella scuola secondaria di primo grado. Nell’art.3 viene presentato il quadro orario delle cattedre a tempo prolungato, secondo la scansione delle 36 ore. Lo schema era già noto e si conferma la “mortificazione” degli insegnamenti delle aree disciplinari (tecnologia, musica, arte e immagine, scienze motorie) che sono equiparate al modello del “tempo normale” e quindi alla formazione delle cattedre su tre corsi, (9 classi), mentre prima si completava la cattedra su due corsi (sei classi). Quel che lascia perplessi è il modo con cui si presume di organizzare le ore di Lettere che da sempre nel tempo prolungato sono state gestite da un unico docente, il quale svolgeva anche il compito di tutor formativo e coordinatore didattico. Formare una delle tre classi di un corso con la presenza di tre docenti di Lettere, di cui due per tre ore ed uno per nove ore, così da totalizzare le 15 ore di cattedra previste, è un vero assurdo organizzativo, un palese didattico e metodologico. Con quale criterio una classe - e parliamo di preadolescenti in formazione, che nella scuola primaria dovrebbe avere un docente unico di riferimento-, si troveranno nella scuola secondaria tre docenti di lettere (3 + 3 +9) e per di più con il vincolo che tali “ docenti seguiranno la classe per continuità” e quindi,” poveri ragazzi, saranno sfortunati per tre anni”. Questa proposta risponde semplicemente al detto “complicazione affari semplici”. Era ben logico e lo è sempre stato, che il docente di Lettere avesse la gestione didattica di una sola classe per 15 ore, da svolgere anche in orario pomeridiano e completare l’orario di cattedra nelle previste ore di “approfondimento di discipline a scelta della scuola” . Positiva occasione per svolgere attività di “recupero” o di “potenziamento”. Perché smontare tale modello consolidato ed efficace? Nella proposta in esame viene a mancare, inoltre, la quota di curricolo opzionale e di “approfondimento”che ha sempre costituito l’anima del tempo prolungato. Le ore di approfondimento, se non ci saranno docenti disponibili, rimarranno soltanto scritte sulla carta e la scuola non potrà offrire agli studenti quelle opportunità formative che dovrebbero qualificare il servizio scolastico, che, invece, sarà da ritenersi “ridotto”. Dal punto di vista organizzativo della vita scolastica, adottando il modello proposto risulterebbe che due classi del medesimo corso prevedono la presenza e l’interazione di nove docenti, mentre una sola classe verrebbe ad avere 11 docenti di cui quattro non appartenenti al gruppo modulare del corso e quindi poco inseriti nel contesto e con limitata disponibilità di tempo e di energie, dovendo gestire altre classi in corsi o plessi diversi. Nel grafico viene sintetizzata la composizione “differenziata” di una classe a tempo prolungato:
Anche la gestione delle cattedre di Lettere nel “tempo normale” si differenzia dall’attuale sistema per “riempire” tutte le ore di lezioni frontali. Nel modello vigente due docenti di lettere gestiscono la didattica delle tre classi, mentre, con il nuovo modello due docenti di Lettere, (certamente per motivi di risparmio) avranno il carico di quattro classi. Resta da risolvere il problema dell’ora di approfondimento, altrimenti le ore settimanali risulteranno 29 anziché trenta. Nell’ìpotesi prevista dal decreto, se un docente di Lettere completa la sua cattedra in due classi (9+9) quell’ora d’approfondimento in materie letterarie, dato che “non costituisce cattedra” ma “contribuisce alla formazione di cattedra interna in fase residuale”, qualora in una scuola di sei classi non ci saranno ore residuali, i ragazzi non potranno beneficiare di tale opportunità.
Ecco, infatti il grafico
esplicativo
In una scuola a tempo prolungato con 3 corsi completi (9 classi) si avranno quattro docenti dei Lettere con cattedra intera nelle due classi ed un docente che avrà 9 ore in una classe e poi altre nove ore in nove classi diverse per svolgere attività di “approfondimento di materie letterarie”, come previsto dalla norma. Chi sarà il docente “fortunato”? L’ultimo in graduatoria, il più giovane, il più anziano? Che cosa, dovrà fare approfondire, entrando in rapporto con la classe per una sola ora?
La proposta
di rendere autonome ed indipendente l’insegnamento di "Cittadinanza
e Costituzione", giustificherebbe l’utilizzazione di un docente
diverso, con l’incarico di svolgere un compito specifico, anche se
tale docente potrebbe appartenere alla classe di concorso 43
A (Italiano Storia e Geografia)
Questa disparità di trattamento si chiama giustizia, qualità, ricchezza formativa ? Sono queste le migliori opportunità previste per la formazione del cittadino di domani che a scuola impara a sviluppare delle competenze, facendo tesoro degli insegnamenti appresi? Grazie Signor Ministro ! Grazie a tutti coloro che hanno partorito tale idea brillante di scuola di qualità!
Si auspica che si possa
ancora intervenire a modificare la proposta e si fa appello al
Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione perché possa
autorevolmente far sentire un forte dissenso sulla questione, per
evitare errori dai quali difficilmente si potrà, in seguito, venir
fuori. |