«è il primo intervento, immediato ed urgente,
per non aggiungere dramma a dramma»

Scuola, la proposta di Fioroni:
«Assegno di disoccupazione a precari non assunti»

L'ex ministro primo firmatario di un emendamento
al decreto anti-crisi che il Pd presenterà alla Camera

 Il Corriere della Sera 4.3.2009

ROMA - «Un assegno di disoccupazione per i precari della scuola che, in seguito ai tagli previsti dal governo, non verranno più riassunti dal prossimo 1 settembre 2009»: la proposta è contenuta in un emendamento che sarà presentato alla Camera dal Pd al decreto su «Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi». Il primo firmatario è Beppe Fioroni. «Avrà diritto all'assegno - spiega l'ex ministro - il personale della scuola che nell'anno scolastico 2008/2009 ha prestato servizio con incarico a tempo determinato per un periodo non inferiore a 180 giorni. Le percentuali rispetto alla retribuzione e la durata dei trattamenti di disoccupazione sono fissate nella misura del 60 per cento per i primi 12 mesi e del 50 per cento per altri 12 mesi».

«PRIMO INTERVENTO» - «I tagli alla scuola italiana, che mettono a rischio il nostro sistema di istruzione pubblica - commenta il Responsabile Educazione del Pd - non solo tradiscono le aspettative di famiglie e studenti, ai quali si promettono cose impossibili da mantenere, ma avranno un'altra conseguenza drammatica in questa crisi senza precedenti: la sorte dei precari della scuola, migliaia di persone che dall'oggi al domani si troveranno senza lavoro dopo aver educato e istruito per anni i nostri figli. L'assegno di disoccupazione - prosegue Fioroni - è il primo intervento, immediato ed urgente, per non aggiungere dramma a dramma ed è un emendamento che il governo non potrà respingere perché sa bene che, bloccando le stabilizzazioni dei precari approvate dal governo Prodi per tutti coloro che si trovano nelle graduatorie ad esaurimento, non solo preclude a queste persone ogni tipo di futuro ma rende un calvario anche il loro presente. Al governo chiedo di sospendere questo accanimento e, da subito, garantire almeno l'estensione degli ammortizzatori sociali».