Federalismo fiscale:
si consolida l’asse Lega-Pd

da Tuttoscuola, 21 marzo 2009

Le Commissioni Riunite Finanze e Bilancio della Camera hanno dato il via libera, venerdì 13 marzo, al disegno di delega in materia di federalismo fiscale, che approderà in Aula a partire dal 16 marzo con l'obiettivo di essere approvato definitivamente entro il 24 marzo.

Il testo licenziato dalle Commissioni si differenzia molto da quello approvato dal Senato. Sono molti gli emendamenti, gli articoli aggiuntivi o riscritti. Che impongono di tornare al Senato per la terza lettura.

Una delle modifiche recepisce per il settore istruzione la proposta formulata dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni di una riformulazione del comma 3, dell'art. 8, inserito al Senato, che prevede che le spese per l'istruzione che rientrano nei livelli essenziali delle prestazioni sono: "le spese per i servizi e le prestazioni inerenti all'esercizio del diritto allo studio, nonché per lo svolgimento delle altre funzioni amministrative attribuite alle regioni dalle norme vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge".

In modo opportuno la Commissione lo ha modificato con il seguente: "Nelle spese di cui al comma 1, lettera a), numero 1, sono comprese quelle per la Sanità, per l'assistenza e l'istruzione".

La riscrittura del comma 3, rispetto alla versione approvata al Senato, ripristina il precedente testo che faceva riferimento all'intera materia dell'istruzione, ivi compresa, perciò, anche l'istruzione e formazione professionale per la parte connessa all'erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni.

Altra novità di rilievo introdotta, fortemente sostenuta - come la precedente - dal Partito democratico ed in particolare dagli assessori regionali all'istruzione, è la fissazione per legge e non per decreto delegato dei livelli essenziali di prestazioni che andranno finanziati e perequati al 100% al costo standard che sostituisce la spesa storica.

Tutto lascia presagire che la discussione in Aula sarà caratterizzata dallo stesso clima di dialogo che ha caratterizzato il passaggio al Senato: la maggioranza voterà a favore, il Pd si asterrà e l'Udc voterà contro.