Sindacati in rivolta. La direzione: avremmo dovuto chiudere

Bari. Scuola, la scure su medie e licei
oltre duemila docenti in meno

I primi dati segnalano una flessione in arrivo nelle aree "umanistiche"

Francesca Savino, la Repubblica di Bari 7.5.2009

Duemila 107 docenti in meno nelle scuole medie di primo e secondo grado. Sale a 3mila 337 il numero totale di cattedre che l'anno prossimo spariranno dagli istituti pugliesi; dopo i mille e 230 maestri in meno nelle elementari, ieri l'ufficio scolastico regionale ha definito in un vertice con i sindacati gli ultimi tagli in organico. Le scuole medie inferiori, che perderanno 1120 iscritti, pagheranno il prezzo maggiore: mille e 109 i posti tagliati, a fronte di una previsione iniziale di 864 docenti in meno.

«Un sacrificio insostenibile» si ribella la Flc Cgil che con Gilda si è opposta all'operazione disposta dalla direzione scolastica. «Una manovra necessaria» per la dirigente Lucrezia Stellacci: il decreto interministeriale sugli organici imponeva un taglio complessivo di 2mila 170 cattedre suddividendolo in 864 per le medie inferiori e 1243 per le superiori, nelle quali la fuga di alunni era più consistente con 2mila 164 studenti in meno. La riduzione di professori avrebbe però messo a rischio «le attività didattiche minime e la stessa esistenza degli istituti di secondo grado»: così la direzione dell'Usr ha disposto lo slittamento di 245 tagli dagli istituti superiori, che ne perderanno "solo" 998, alle medie inferiori. Flc e Gilda chiedono di inviare una nota al ministro Gelmini per segnalare «l'estrema pesantezza dei tagli e ottenere dal ministero i 245 posti necessari», mentre la Cisl scuola sottolinea anche le responsabilità di enti locali e scuole che non hanno garantito il tempo prolungato. La segreteria provinciale della Cisl di Bari, dove dopo dieci anni Lena Gissi ha ceduto il testimone al collega Francesco Basile e a Domenico Maiorano per passare alla segreteria confederale di Puglia, sottolinea il prezzo da pagare negli istituti baresi: le medie perderanno 400 cattedre, mentre nelle superiori ci saranno 347 professori in meno.