I ministri europei dell'istruzione
rivedono gli obiettivi di Lisbona

da TuttoscuolaNews N. 393, 18 maggio 2009

Ormai è certo: gli obiettivi di miglioramento dei livelli di formazione e di istruzione, attesi per il 2010 secondo le decisioni di Lisbona del 2000, non potranno essere raggiunti dalla maggior parte dei Paesi aderenti all'UE.

Dovranno essere rivisti, fissando nuove scadenze più credibili per consentire di adeguare le politiche dei diversi Paesi. La decisione è stata assunta la settimana scorsa dai ministri europei dell'istruzione sulla base delle valutazioni e delle proposte formulate pochi mesi fa dalla Commissione europea al Parlamento e al Consiglio d'Europa.

Nell'attesa che il comunicato ufficiale renda note le decisioni, è già possibile prevedere che gli assi strategici nel settore dell'istruzione e della formazione saranno tarati per il 2020, prevedendo però entro il 2010 alcune priorità di intervento.

Ci sarà una nuova attenzione per l'istruzione degli adulti per potenziare le competenze di base nella lettura, nella matematica e nelle scienze, prevedendo anche piani nazionali di alfabetizzazione.

La Commissione ha proposto che la media dei giovani di 15 anni insufficienti nelle competenze di base (lettura, matematica e scienze) dovrebbe essere inferiore al 15%. Nel 2000 era del 21,3% e per il 2010 era stato previsto di scendere al 17%. Ma, invece di migliorare, il livello era peggiorato, tanto che nel 2007 aveva raggiunto il 24,1% (l'Italia era passata dal 18,9% al 26,4%).

Sarà interessante vedere se i ministri europei dell'istruzione hanno condiviso questa particolare proposta, facendosi carico, per il proprio Paese, di contrastare decisamente la preoccupante tendenza degli ultimi anni che vede i giovani quindicenni europei perdere colpi in competenze linguistiche e matematico-scientifiche.