I «quiz» non incideranno sul voto finale

Esame di terza media rinviata la riforma

La Gelmini: il piano per le superiori tra 15 giorni

Il Corriere della Sera 17.5.2009

ROMA — Esame di terza media, qualcosa cambia, ma poco, a partire da quest’anno. Il debutto della prova targata Gelmini, con tutte le novità, è rinviato al giugno 2010.

Il regolamento, che le scuole conoscono nei dettagli, non è stato ancora approvato e questo sta provocando un po’ di incertezza. E’ rinviato, per esempio, il computo della prova nazionale Invalsi, a base di quiz, nella media che costituirà il voto finale.

Lotta contro il tempo, invece, per il varo della riforma degli istituti superiori nell’anno scolastico 2010-2011. Il testo, ha annunciato il ministro dell’Istruzione, dovrebbe andare al Consiglio dei ministri tra quindici giorni. Si riducono le ore, i licei saranno in tutto 6, gli istituti 11, spariranno centinaia di sperimentazioni. E’ il più grosso intervento dai tempi della riforma Gentile. Andrà a regime in cinque anni. Ma l’iter della riforma dovrà essere chiuso entro l’autunno, per dar modo alle scuole di avviare l’orientamento.

L’esame di terza media che a metà giugno impegnerà circa 600.000 studenti si svolgerà secondo il regolamento dello scorso anno con alcune novità. Per cominciare la condotta. Con il 5 non si verrà ammessi alla prova. Il voto in decimi sostituirà il giudizio: alla fine della prova il verdetto dei professori non sarà espresso con un ottimo, distinto, buono o sufficiente. I ragazzi troveranno un voto compreso tra il 6 e il 10, che tiene conto anche della prova nazionale. I criteri di determinazione del voto, però, saranno decisi dalle commissioni. Non è obbligatoria la media matematica prevista dal regolamento slittato di un anno. In caso di bocciatura al posto di «non licenziato» comparirà un brutto voto.

A partire dal giugno 2010, invece, le prove eccellenti saranno premiate con un «10 e lode». Inoltre la prova nazionale Invalsi sarà valutata anch’essa in decimi e farà media con i risultati degli orali e degli scritti. Infine il giudizio di ammissione sarà accompagnato da un voto. «Il Consiglio di Stato — ha spiegato il ministro — ci ha messo un po’ più del tempo che avevamo pre­visto per poter dare l’ok al regolamento. D’altra parte — ha pro­seguito — ci si sarebbe esposti a un forte rischio giuridico innovando l’esame nel secondo quadrimestre ».

Luce verde, invece, per la riforma della scuola secondaria superiore. L’obiettivo, ha spiegato il ministro, è quello di rilanciare l’educazione tecnica e la formazione professionale, «ma ci saranno — ha aggiunto — novità anche per la formazione nei licei, con una forte attenzione alle lingue straniere e agli strumenti tecnologici per la didattica ».

E’ una riforma bipartisan (le indicazioni della Moratti per i licei e di Fioroni per i tecnici) che parte all’inizio della legislatura. Ma le difficoltà non mancano. Sono stati ridotti gli orari, è previsto il taglio delle sperimentazioni che ammontano a diverse centinaia. Sindacati e associazioni disciplinari sono sul piede di guerra. Delle oltre 510 sperimen­tazioni sopravvivranno solo 6 tipologie di liceo (classico, scientifico, artistico, linguistico, scienze umane e musicale e coreutico). Gli oltre 200 indirizzi di istituto tecnico si ridurranno a 11 (due economici e 9 tecnologici). Per la riuscita dell’impresa è necessario che dopo l’approvazione da parte del governo i regolamenti della riforma concludano il loro iter (Conferenza unificata, Consiglio di Stato, ritorno al Consiglio dei ministri e promulgazione del decreto da parte del Presidente della Repubblica) non oltre l’autunno per consentire alle scuole di organizzare gli incontri di orientamento con le famiglie.