Scuole statali e scuole paritarie. Bruno Losito, dal CIDI 2.5.2009
“Per far ripartire il cuore occorre una compagnia così. Non basta
sapere, come ha mostrato il dott. Ricci (ricercatore Invalsi), che
l’INVALSI ha finalmente elaborato i dati sulla valutazione degli
apprendimenti nelle scuole paritarie e che queste risultano
nettamente migliori di quelle statali; non basta il messaggio del
Ministro che assicura che “recupereremo i fondi mancanti in
Finanziaria anche per i prossimi anni e ci metteremo al lavoro per
defiscalizzare tutte le spese per le rette e le doti nell’arco della
legislatura..”.
Questa citazione è tratta da un intervento pubblicato sul sito Web
della FOE (ora CdO Opere Educative) sul convegno “La scuola che
vogliamo: libertà, autonomia, qualità”, tenutosi a Rimini dal 6
all’8 marzo, che ha visto la partecipazione di oltre 180 gestori e
amministratori di scuole paritarie. La FOE è un’associazione di
gestori di scuole non statali, di centri di formazione professionale
e di istituzioni educative aderente alla Compagnia delle Opere (CdO)
e alla Federazione dell’Impresa Sociale (FIS). Il testo completo
dell’intervento è pubblicato all’indirizzo
Si tratta di dati di estrema rilevanza, che debbono a mio avviso
essere analizzati e interpretati con grande attenzione. E sui quali
credo sia legittimo chiedere all’Invalsi alcune informazioni e
alcuni chiarimenti. 1. Che tipo di controllo è stato effettuato su questi dati? Gli stessi controlli sono stati effettuati sia sulle scuole statali, sia sulle scuole paritarie? Pongo questa domanda perché lo stesso Invalsi ha sottolineato di aver registrato, per i risultati delle prove nazionali di terza media, molteplici casi anomali. Nel senso che è risultato evidente che in molte scuole ci sia stato un sostanziale aiuto fornito agli studenti da parte degli insegnanti. Le analisi statistiche effettuate hanno quindi posto in discussione l’attendibilità di una parte dei dati raccolti. I risultati presentati sono stati ‘depurati’ da questi dati anomali? 2. Sarebbe utile indicare se è stata effettuata una qualche analisi delle variabili di contesto, tale da poter attribuire la differenza di risultati effettivamente ad una diversa (maggiore o minore) qualità delle scuole paritarie e delle scuole statali. Mi spiego. Tutte le indagini comparative internazionali hanno posto in evidenza come le differenze tra scuole siano in larga misura in relazione con le differenze di status socio-economico-culturale, con variabili – cioè – di tipo extra-scolastico. Che cosa si può dire in proposito rispetto ai dati presentati? Riconosco che in questo caso la domanda è effettivamente un po’ retorica, perché sappiamo tutti che la prova nazionale non è stata accompagnata da nessuna rilevazione sulle variabili di contesto. Ma qualcosa si potrebbe fare a partire dai dati disponibili. O, comunque, l’Invalsi potrebbe aver ‘controllato’ i dati presentati per queste variabili. 3. Sarebbe utile che venissero forniti elementi di confronto tra risultati delle scuole paritarie e risultati delle scuole statali, a partire dai risultati delle indagini internazionali (in particolare di quelle che interessano gli studenti di terza media). Con tutte le cautele possibili derivanti dai diversi disegni di ricerca, dalle diverse definizioni dei campioni e così via. Ma si tratterebbe di un termine di paragone molto utile. Anche per capire quale sia l’andamento delle differenze tra scuole statali e scuole paritarie nei diversi ordini scolastici (dalla scuola primaria alla scuola secondaria superiore).
Credo che questi chiarimenti siano in qualche modo indispensabili, per
almeno due motivi.
Il secondo motivo è direttamente legato ai risultati presentati. Una
loro conferma alla luce dei chiarimenti richiesti e in riferimento
alle variabili necessarie per interpretarli, richiederebbe un
momento di riflessione su posizioni e giudizi che fino ad oggi hanno
accompagnato il confronto tra scuole statali e scuole paritarie. Ma
si tratta di una riflessione che non può avvenire senza tali
chiarimenti.
Come viene riportato nella slide in calce alla tabella, “ i punteggi
sono espressi in % rispetto al massimo conseguibile (ITA_comprensione
del testo = 15, ITA_grammatica = 10, MAT = 22)”. |