Quei nostri 15enni poco competenti da TuttoscuolaNews N. 393, 18 maggio 2009 Nel 2000 si era convenuto che per la competenza degli adolescenti europei nell'interpretazione dei testi linguistici (literacy) fosse tollerabile avere non più del 17% di quindicenni fermi ai livelli minimi, cioè a quello che le ricerche PISA fissano alla capacità inferiore, livello 1. Nel 2000 la media dell'Unione era attestata al 21,3%. Si trattava di scendere di poco più di quattro punti con l'apporto, s'intende, di tutti i Paesi membri. L'Italia nel 2000 era a poco meno di due punti dal benchmark 2010 del 17%. Ma le cose in questi sette anni (2000-2007) sono andate ben diversamente dal previsto e molti Paesi, anziché migliorare i propri livelli medi di competenza linguistica dei 15enni, hanno elevato i livelli di incompetenza, tanto che la media europea, anziché scendere, è salita di 2,8 punti, passando dal 21,3% del 2000 al 24,1% del 2006. Hanno peggiorato i precedenti livelli di competenza linguistica del 2000 la Francia (salita da un buon 15,2% ad un mediocre 21,7%), la Gran Bretagna (salita dal 12,8% al 19%), l'Olanda (peggiorata anch'essa risalendo da un buonissimo 9,5% al 15,1%) e la Spagna (risalita addirittura dal 16,3% al 25,5). E l'Italia che nel 2000 era così vicina alla meta finale? Male anch'essa, perché è risalita al 26,4%: un livello che registra una diffusa scarsa competenza linguistica tra i nostri quindicenni per un ragazzo ogni quattro: un peggioramento di 7,5 punti. Un livello tra i peggiori in ambito europeo (26,4%): peggio di noi soltanto la Grecia, la Bulgaria e la Romania. |