Pericolose “distorsioni democratiche”

Sandro Mattiazzi e Andreina Mezzacapo Il Gazzettino, 17.5.2009

Felicissimo, il ministro Brunetta sprizza felicità da tutti i pori: ancora poco e le sua “rivoluzione del pubblico impiego” troverà felice esito. Brinda, dunque, il governo, il ministro Brunetta, il ministro Maroni e la Lega tutta. In parlamento tutto viene approvato con fluidità (perlomeno in apparenza) tanto da aver l’impressione che questo governo possa restare in carica da qui all’eternità e forse sarà così.

Certo è, comunque, che ad iniziare dal ministro Brunetta ci troviamo di fronte a quella che si potrebbe definire una “distorsione democratica”; l’idea del ministro, infatti, nasce esclusivamente come esaltazione responsabile (ma non ci fidiamo troppo) della figura del dirigente il quale programma, valuta, giudica, premia e punisce il subalterno vissuto come parte di un ingranaggio nel quale quello ha un ruolo passivo condizionato esclusivamente dalla “benevolenza o malevolenza” del suo dirigente; d’altro canto proprio lui (il subalterno) è quel fannullone assenteista che, di fondo, rubava lo stipendio (fin troppo elevato per il ministro Brunetta). In un certo senso c’è un ritorno al feudo dove il feudatario ha diritto di vita e di morte sulle genti del contado; tradotto in linguaggio odierno significa che l’attività lavorativa (dei subalterni cioè della maggioranza dei lavoratori) sarà condizionata dalla discrezionalità del dirigente sia questo uomo “giusto” o “imbecille”; nemmeno si è sognato il ministro Brunetta di cambiare alcune situazioni della pubblica amministrazione quali l’assurda forbice salariale tra dirigenti e “subalterni” e altro ancora; d’altra parte sono decenni che il ministro sputa odio verso la “pubblica manovalanza”.

Per quanto riguarda le norme relative alla malattia basti pensare all’obbligo di rimanere in casa le 24 ore tranne che dalle ore 13 alle ore 14 per rendersi conto dell’idea punitiva con la quale il ministro ha elaborato alcune norme.

Ma pur non avendo spazio per scrivere molto altro basti pensare, a proposito di distorsioni, al fatto di avere un ministro della difesa come il ministro La Russa per il quale bisogna propagandare la cultura dell’esercito (per lui sinonimo di Stato) e basti pensare ancora come una formazione quale la Lega che non raggiunge il 10% può condizionare un intero parlamento (vedi decreto sicurezza e l’atteggiamento contro gli immigrati tutti) ed anche la sua maggioranza: è evidente che qualcosa non funziona.. troppe le “distorsioni democratiche”!