Gelmini: ''In Italia la scuola
non è violenta come in Francia''

da Tuttoscuola, 29 maggio 2009

La notizia, pubblicata dal quotidiano "Le Monde", circa l'enorme diffusione di armi, prevalentemente da taglio, tra gli adolescenti francesi che si recano a a scuola in Francia, che va di pari passo con l'aumento dei casi di violenza segnalati nelle scuole, è giunta fino a Bruxelles, dove è in corso il Consiglio Spazio dell'Ue.

A margine della riunione, alcuni cronisti hanno chiesto al ministro italiano dell'Istruzione Mariastella Gelmini il suo pensiero sull'introduzione da parte del presidente francese Nicolas Sarkozy di misure di sicurezza all'ingresso delle scuole, come perquisizioni e uso dei metal detector, cui l'inquilino di viale Trastevere ha risposto: "Credo che Sarkozy non abbia assunto queste misure a cuor leggero, penso che se le ha assunte ha visto che si sono rese necessarie".

Il ministro ha poi proseguito: "Constato a malincuore questo aumento della violenza nelle scuole, ma è chiaro che la scuola non può diventare una zona franca e non può essere un luogo dove la violenza è ammessa. Quindi, se si verificano casi gravi, come in quello della Francia, penso che Sarkozy abbia fatto bene a prendere le misure conseguenti".

La Gelmini ha però voluto anche rimarcare la differenza tra la situazione francese e quella italiana: "In Italia non abbiamo una situazione così pesante, di così forte violenza. Stiamo però combattendo il bullismo e situazioni in cui si verificano alcune conflittualità all'interno della scuola, ma la situazione è molto più tranquilla".