DL SICUREZZA / LA POLEMICA

E' saltata la norma sui presidi-spia
Permessi di soggiorno? Non a scuola

Dopo la dura presa di posizione di Fini la maggioranza ci ripensa. Il sindaco di Verona Tosi: "Posizione pericolosa, l'unico diritto è alla sopravvivenza". L'Idv: "Norme razziste". Franceschini: "Norma non solo ingiusta ma controproducente".

 Quotidiano.net, 5.5.2009

Roma, 5 maggio 2009 - Dopo lo stop di Fini ai presidi-spia -  e prima ancora ai medici-spia - qualcosa è cambiato nella maggioranza: al termine di una riunione fiume il ministro della Difesa Ignazio La Russa spiega: ‘’Per iscriversi alla scuola dell’obbligo non sarà necessario presentare il permesso di soggiorno. Pertanto i presidi non potranno sapere se la famiglia dello studente e’ clandestina e non potranno fare la spia...’’.

’’E’ stata accolta la richiesta di Fini’’, ha aggiunto il vicepresidente del gruppo del Pdl alla Camera Italo Bocchino. 

 

MARONI: PIENA UNITA'

"Non ho mai avuto timori del voto segreto, abbiamo risolto tutte le questioni sul tappeto, c’è una piena condivisione del provvedimento nella maggioranza" dice Maroni dopo il vertice. Insomma, il ministro è   «soddisfatto» per «l’utile chiarimento»  sulle norme in discussione alla Camera. Di fiducia, spiega il ministro dell’Interno, non si è parlato, anche se c’è l’intenzione di seguire la strada che possa portare all’approvazione del ddl nel tempo più breve possibile.

"La lettera di Fini sollevava un problema costituzionale, era un esame fondato. Quindi abbiamo escluso dal divieto l’iscrizione dei minori alla scuola dell’obbligo e salvaguardato il diritto a partecipare alle attività scolastiche». 

 

FRANCESCHINI: SPINGE ALL'ILLEGALITA'

L'opposizione va all'attacco del decreto sicurezza. Il leader del Pd Franceschini alza il tono del dibattito: "La norma che impone ai presidi di denunciare gli studenti clandestini è non solo umanamente ingiusta ma anche controproducente e pericolosa perchè spinge verso l’illegalità”.

E Franceschini invita il governo a “fare un passo indietro e ad usare la testa” ritirando la norma contenuta nel ddl sulla sicurezza che è all’esame del Parlamento.

Il segretario del Pd, che ha portato la sua solidarietà alla manifestazione di protesta dei sindacati di Polizia questa mattina davanti a Montecitorio, si è soffermato anche su questo aspetto del provvedimento: “L’immigrazione va affrontata in modo serio, contrastando la clandestinità e la criminalità ma non facendo cose umanamente ingiuste e anche controproducenti come quella dei medici e dei presidi che dovrebbero denunciare gli immigrati perchè spinge verso il ritorno all’illegalità”.

Secondo Franceschini infatti “vanno separati i due aspetti; quello del contrasto all’illegalità, il racket, lo sfruttamento, e dall’altro aiutare gli immigrati che vengono per lavorare, che pagano le tasse. Le norme che stanno preparando invece sono pericolose e renderanno meno sicure le nostre città”.

 

IDV: NORME RAZZISTE

 "Non possiamo approvare nulla della legge ancora chiamata sulla sicurezza oggi all’esame del Parlamento, che è soltanto una legge che alla sicurezza non aggiunge nulla ed esprime norme di un razzismo tale che in Italia non si erano mai viste", dice, intervenendo a ‘Panorama del giorno', il capogruppo di Idv alla Camera Massimo Donadi.

"Anche noi vogliamo essere severi ma la severità si esercita se so chi sono le persone, se sono iscritte in qualche registro, se sono controllate, se so dove si trovano e cosa fanno, farle scomparire nel nulla non solo non risolve il problema ma toglie sicurezza", spiega Donadi.

 

IL SINDACO DI VERONA

La presa di posizione del presidente della Camera Gianfranco Fini contro la norma dei 'presidi-spia' inserita nel ddl sicurezza,  sembra aver dato il via alle polemiche all'interno della maggioranza. Tra i primi a reagire, il sindaco di Verona Flavio Tosi, che giudica 'pericolosa' l'apertura di Fini sull'immigrazione e rilancia: ‘’Gli unici diritti inalienabili sono quelli che riguardano la sopravvivenza’’.

Per il sindaco leghista, sentito dal Corriere, Fini ‘’sembra convinto di avere un peccato originale gigantesco e per farlo dimenticare scavalca a sinistra la sinistra’’. Tosi spiega che ‘’riconoscere l’istruzione significa ammettere il diritto dei clandestini a una permanenza senza limiti. E poi perchè l’istruzione sì e la casa no? Perchè non gli assegni famigliari?’’.

 

MEDICI-SPIA: L'APPELLO DI MARINO

Per cancellare ogni dubbio sui ‘medici-spia’ e rimediare a ‘’un’offesa grave alla Costituzione’’ nel ddl sicurezza ‘’va precisato con estrema chiarezza che, nell’ambito del servizio sanitario nazionale, chiunque lavora in qualunque ruolo, funzione sanitaria o amministrativa, non deve denunciare situazioni di irregolarità relative alla cittadinanza o alla condizione di immigrato’’.

Ignazio Marino, senatore del Pd e presidente della commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, chiede al governo di mettere nero su bianco che i medici non avranno alcun obbligo di denunciare i pazienti clandestini.
Marino, in un’intervista alla Repubblica, spiega che ‘’anche se e’ stato soppresso l’obbligo di denuncia’’ resta valido ‘’l’articolo 365 del codice penale che obbliga a redigere il referto e quindi a denunciare la clandestinità’’, visto che nel documento ‘’e’ obbligatorio denunciare le generalità. Se fosse incompleto - sottolinea - farebbe emergere lo stato di clandestinità’’.