La certificazione delle competenze,
quest'anno, è dovuta?

da Tuttoscuola, 20 maggio 2009

Le disposizioni legislative (legge 169/2008 e decreto legislativo 59/2004) prevedono che al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado sia rilasciato allo studente la certificazione delle competenze. Una certificazione che riguarda più di un milione e 200 mila ragazzi.

Finora questo non è ancora avvenuto, soprattutto per il fatto che deve essere predisposto un modello nazionale di certificazione, disposto da un decreto del ministro dell'istruzione.

Sia il ministro Moratti che il ministro Fioroni hanno rinviato l'emanazione di questo decreto ien considerazione del fatto che la materia è molto complessa e ingarbugliata, a cominciare dalla mancanza di una definizione condivisa di competenza.

Da un paio d'anni le scuole sperimentano in proprio la certificazione delle competenze ispirandosi ad un modello suggerito da una circolare ministeriale. Quest'anno la legge 169/2008 non solo ha ribadito che la certificazione va rilasciata al termine della scuola elementare e della scuola media, ma ha anche disposto che sia accompagnata da un voto in decimi. Una decisione che, anziché chiarire, ha complicato ancor di più la questione.

Il ministero, in attesa di dipanare la matassa, ha pensato bene di rinviare anche per quest'anno il varo ufficiale del modello di certificazione, prolungando la fase sperimentale precedente.

La domanda delle scuole, a questo punto, è diventata questa: vi è obbligo o facoltà di sperimentare?

La circolare n. 50 prevede che "le istituzioni scolastiche dispongono in modo autonomo forme e modalità della certificazione": una formula un po' criptica che può fare intendere che la sperimentazione è dovuta. Ma la circolare successiva, la n. 51 dà, in proposito, una interpretazione autentica della precedente, affermando, infatti, che "le istituzioni scolastiche potranno procedere alla sperimentazione di propri modelli sulla base delle esperienze condotte negli anni precedenti."

Si dice potranno anziché dovranno, un termine che non lasciare dubbi interpreativi sulla facoltà delle scuole di procedere alla certificazione delle competenze per quest'anno.