Il compleanno del governo/1.
L’economia

da Tuttoscuola, 17 maggio 2009

Nel settore della scuola il governo in carica ha posto, nel suo primo anno di attività, soprattutto le premesse macroeconomiche di future operazioni volte a migliorare, secondo le intenzioni dichiarate, il rapporto costi-benefici, cioè la qualità della spesa e quella dei risultati. 

La stessa introduzione del maestro unico/prevalente nella scuola primaria, uno dei provvedimenti simbolo del ministro Gelmini,  rientra anche in questa logica, anche se è stata difesa soprattutto con argomentazioni psico-pedagogiche.

A maggior ragione le altre operazioni di carattere strutturale messe in cantiere, e in parte slittate al 2009-2010 (revoca dell'autonomia agli istituti di dimensione inferiore ai 500 studenti, riduzione degli orari per le scuole secondarie del secondo ciclo, aumento del numero di allievi per classe, e in genere il complesso dei tagli di organico) mettono in evidenza la forte determinazione del governo, e soprattutto del ministro dell'Economia Tremonti, a realizzare per davvero quell'operazione di riduzione e riqualificazione della spesa per l'istruzione che era stata da tempo e più volte annunciata (perfino all'epoca del contratto del 1989, ministro Cirino Pomicino), ma mai attuata.

In questo quadro rientra anche l'affidamento all'INVALSI guidato da Piero Cipollone - un economista dell'istruzione di provenienza Bankitalia, nominato dal governo Prodi-Padoa Schioppa-Fioroni  e confermato dall'attuale ticket Berlusconi-Tremonti-Gelmini - di compiti riguardanti la valutazione dell'efficacia e dell'efficienza della spesa per l'istruzione. Compiti peraltro non accompagnati da risorse adeguate, come notano gli economisti (dell'istruzione) de lavoce.info Checchi e Jappelli.