Sorpresa: le spese per l'istruzione aumentano

di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola, 3.5.2009

Secondo i dati della Ragioneria Generale dello Stato nel 2009 il Ministero dell'Istruzione spenderà quasi 3miliardi di euro in più rispetto al 2008, nonostante la cura dimagrante imposta da Tremonti.

Se non si è addetti ai lavori, decifrare i bilanci dello Stato non è operazione semplice  e quindi si rischia di “prendere lucciole per lanterne”, ma - anche per un profano come è chi scrive - la lettura del Budget 2009 per la parte che riguarda il Ministero dell’Istruzione (il documento completo è disponibile nel sito della Ragioneria Generale dello Stato) suscita non pochi dubbi e perplessità.

Il primo dato che se ne ricava riguarda la spesa complessiva del Ministero relativa sia ai costi per la gestione sia alle retribuzioni per il personale: nonostante le previsioni dell’articolo 64 della legge 133, la spesa che dovrà sostenere il Ministero per il 2009 è ampiamente superiore a quella del 2008, come si può constatare mettendo a confronto alcuni dati del Budget 2009 con quelli del 2008.

 

2008

2009

Istruzione prescolastica

5.150,7

4.318,8

Istruzione elementare

12.505,2

13.328,9

Istruzione secondaria inferiore

9.701,1

9.827,0

Istruzione secondaria superiore

14.280,5

16.548,1

Spesa complessiva del Ministero

42.066,4

44.970,1

(*) la somma non coincide in quanto il bilancio prevede altre voci che qui non vengono riportate.
 

L’aumento della spesa è tutto concentrato sul personale ed è legato non solo all’applicazione delle norme contrattuali ma anche al fatto che gli stipendi dei dipendenti aumentano in modo “naturale” a seguito della progressione di carriera.

Senza contare che, aumentando l’età media del personale, il monte- retribuzioni  aumenta anche perché un numero sempre maggiore di dipendenti si colloca nelle fasce stipendiali più alte.

Interessante è anche il dato relativo al numero di stipendi che il Ministero deve pagare annualmente e che in termini tecnici vengono denominati “anni-persona” (un anno persona equivale ad uno stipendio annuo e non necessariamente coincide con un dipendente in servizio:  due docenti assunti part-time equivalgono per esempio a un “anno-persona”).

Ebbene, tra il 2008 e il 2009 non c’è nessuna differenza di anni-persona: erano 1.110.000 nel 2008 e sono 1.107.000 nel 2009.

Ma tra il 2007 e il 2008 erano diminuiti, come si può leggere nella relazione dell’anno passato: “Gli Anni persona subiscono una diminuzione di 45.386 aa/p, da imputare alle indicazioni contenute nella legge finanziaria 2007 (L. n. 296/2006 art. 1 commi da 605 a 619), che prevede misure di razionalizzazione per la scuola finalizzate alla riduzione delle unità di personale a decorrere dall’anno scolastico 2007-2008”.

Come mai allora i “tagli” di personale definiti con l’articolo 64 della legge 133/08 non incidono minimamente sul numero di anni-persona previsti per il 2009?

Innanzitutto c’è un dato di cui tenere conto: è vero che il precedente Governo aveva deciso di ridurre gli organici, ma - successivamente - i tagli erano stati “spalmati” sugli anni successivi, rendendo inevitabilmente poco attendibili le previsioni fatte con con la legge finanziaria n. 296/06.

Ma, forse, adesso Ministero dell’Economia e Ministero dell’Istruzione sospettano che anche la manovra contenuta nel Piano programmatico non sia, di fatto, concretamente realizzabile.

Per ora si tratta di dubbi, per capirne qualcosa di più è necessario attendere la pubblicazione dei dati del Budget consolidato 2009.