S. Giuliano: giudici appello,
nesso lavori-crollo

dall'AGI, 19.5.2009

(AGI) - Campobasso, 19 mag. - "Vi è la sicura sussistenza giuridica, oltre che materiale, tra i gravi difetti strutturali della scuola, come sopraelevata nel 2002, e gli eventi (crollo, morti e lesioni) che ne sono derivati". Così i giudici della corte d'appello di Campobasso spiegano, in uno dei passaggi delle motivazioni, la sentenza emessa per il crollo della scuola 'F. Iovine' di San Giuliano di Puglia. Il 25 febbraio scorso sono stati condannati a sei anni e dieci mesi di reclusione Giuseppe La Serra e Mario Marinaro, il primo progettista-direttore dei lavori, l'altro capo dell'ufficio tecnico comunale; a cinque anni i costruttori Giovanni Martino e Carmine Abiuso e a 2 anni e 11 mesi l'ex sindaco Antonio Borrelli, che nel crollo ha perso una figlia (assoluzione invece per l'imprenditore del primo lotto Giuseppe Uliano). Oggi il presidente della corte d'appello di Campobasso Mario Iapaolo, il giudice relatore Enzo Di Giacomo e il giudice a latere Clotilde Parise, hanno depositato le motivazioni contenute in 787 pagine, che ribaltano l'assoluzione degli imputati disposta dal giudice di primo grado del tribunale di Larino Laura D'Arcangelo.

Per i giudici il sisma sarebbe stato "prevedibile e già previsto", in forza del notorio inserimento, fin dal 1998, di San Giuliano di Puglia tra i comuni sismici, ma anche della "già conosciuta tipologia argillosa del sottosuolo". In forza di questo "il sisma - secondo i giudici - ha costituito solo una concausa sopravvenuta, senza che non vi sia stata alcuna interruzione con il nesso casuale". In sostanza, la corte d'appello ha collegato il comportamento di tecnici e amministratori, le deficienze strutturali e la calamità che il 31 ottobre 2002 hanno provocato la morte di 27 bambini e una maestra. Il collegio giudicante parla anche di "condotte colpevoli, omissive e commissive degli imputati", che hanno concorso a determinare gravi difetti strutturali della Iovine. Come preannunciato subito dopo la sentenza di secondo grado, i legali dei condannati ricorreranno in Cassazione. "Non sono plausibili - ha sostenuto Fabio Del Vecchio, difensore dell'ex sindaco Borrelli - le motivazioni della corte. Secondo i giudici il crollo sarebbe avvenuto a prescindere dal sisma. Per quanto riguarda le responsabilità di Borrelli, esse non sono mai emerse e per questo ricorreremo al terzo grado".