Giorgia Meloni: basta con i 'cattivi maestri'

da TuttoscuolaNews N. 401, 6 luglio 2009

Nel maggio 2008 Giorgia Meloni, che era stata nella precedente legislatura la più giovane vicepresidente della Camera dei Deputati,' è diventata ministro della Gioventù del quarto governo Berlusconi, il ministro più giovane della storia repubblicana (31 anni, tre meno dell'€™allora trentaquattrenne Mariastella Gelmini).

La Meloni, anche in ragione del suo incarico, si è spesso occupata di scuola, e anche in occasione del varo del nuovo regolamento dei licei non aveva mancato di far sentire la sua voce critica nei confronti delle troppe sperimentazioni, frutto a suo avviso della ventata anti-istituzionale e antimeritocratica del '€™68.

In un'€™ampia intervista a Tuttoscuola, che si può leggere integralmente nel nostro sito www.tuttoscuola.com, il ministro Meloni torna sull'€™argomento e coglie l'€™occasione per lanciare anche un durissimo attacco ai '€œbaroni universitari'€: '€œQuelli che hanno piazzato interi alberi genealogici ad insegnare nelle università statali come se fossero di loro proprietà'€ (!), '€œstrenui difensori di ingiusti privilegi che si abbattono sulle speranze degli studenti'€. Una presa di posizione che, in questo momento, ha il significato di un esplicito appoggio alla riforma dell'€™università in senso meritocratico alla quale sta lavorando il ministro Gelmini.

Quanto alla scuola, la Meloni mostra comprensione per gli studenti più fragili, e a volte più ribelli e anche un po'€™ '€œbulli'€, invitando gli insegnanti a scoprire e valorizzare le loro potenzialità anche al di là del loro mero rendimento scolastico. E annuncia che il suo disegno di legge sulle comunità giovanili '€œva esattamente in questa direzione: permettere ai ragazzi, soprattutto quelli che vivono nelle periferie e nei territori più disagiati, di avere un'€™alternativa alla noia e al disimpegno, di poter fruire di spazi dove fare teatro, musica, praticare sport, riscoprire saperi tradizionali e stringere amicizie'€.