Esame di dialetto, adesso la Lega frena
Cota:
«Il presunto esame? Una bufala. Il Corriere della Sera 29.7.2009 ROMA - «Sarebbe veramente il caso di smetterla di fare polemiche inutili. Meglio conoscere il contenuto delle proposte prima di criticarle. Inoltre occorre rappresentare correttamente le dinamiche del confronto in Commissione». Così il Presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota torna sulla questione dei test di dialetto per i professori, replicando alle critiche e fornendo maggiori dettagli sulla proposta avanzata dal Carroccio. Oggetto della precisazione di Cota le polemiche sorte in commissione Cultura della Camera sul test in dialetto per insegnanti proposto da Paola Goisis della Lega nord come emendamento al testo di riforma proposto dal presidente della stessa commissione Cultura, Valentina Aprea. «Il presunto esame di dialetto - spiega Cota - è una bufala. La proposta è quella di fare dei test pre selettivi per consentire l'accesso agli albi regionali degli insegnanti, albi previsti proprio dalla proposta di legge in discussione. Tali test sono visti come propedeutici rispetto al superamento dei concorsi pubblici (a scanso di equivoci si allega il testo dell'emendamento dove la questione del dialetto non compare nemmeno). Quella che bisogna eliminare è la sperequazione che si crea dando esclusivo peso alla valutazione dei titoli scolastici, perché come sappiamo ci sono università più "generose" e università più "rigorose". Come si può evincere dal testo dell'emendamento il test dovrà riguardare uno spettro culturale ampio, non riconducibile alla banalizzazione che viene fatta oggi dai giornali». «Quanto alle dinamiche del confronto in Commissione vorrei precisare - aggiunge l'esponente leghista - che il ministro Gelmini è la prima a ritenere che sia necessario quell'approfondimento al testo Aprea da noi richiesto. Dico ciò riaffermando una maggiore valorizzazione della cultura locale nel processo formativo degli studenti e degli insegnanti». «SULLA PROPOSTA DELLA LEGA POSSIAMO RAGIONARE» - Anche il ministro Gelmini ridimensiona la portata della polemica tra Pdl e Lega venutasi a creare in Commissione proprio sull'ipotesi di un esame di dialetto per i professori: «Credo sia logico avere delle sfumature diverse ma le posizioni di Pdl e Lega non sono inconciliabili. Sui giornali è nata una polemica distante dalla realtà. La maggioranza ha già assunto delle decisioni importanti sulla scuola. E non c'è alcuna distanza tra Pdl e Lega». In Commissione non si «stava discutendo di un testo del governo», ci tiene a precisare il ministro, sottolineando tra l'altro che «sulle tradizioni locali si può ragionare».
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