Polemiche dopo la presentazione del sistema
meritocratico
La protesta degli atenei bocciati la Repubblica 24.7.2009 NON POTEVANO mancare le polemiche alla decisione del Ministero dell'Università di introdurre misure meritocratiche per lo stanziamento dei fondi per gli atenei. Sul piede di guerra molti rettori che hanno assistito ad un taglio netto delle risorse a loro disposizione. In difficoltà molti atenei del centro sud. Roma Tre guida la rivolta. "Il meccanismo messo in atto dal governo non è adeguato a rispecchiare le performance degli atenei", ha dichiarato Guido Fabiani, rettore del terzo ateneo romano. "La cosa più importante è che il modello applicato tiene in conto marginale quelle università, come Roma Tre, che hanno destinato agli stipendi ben al di sotto del 90% dei fondi finanziari ordinari. Questo è un parametro che è stato spesso assunto dal ministero dell'Economia e da quello dell'Università come indicatore positivo nell'uso delle risorse". Così, spiega Fabiani, "premiare atenei vicini a questo limite significa nei fatti sollecitare politica di scarso rigore nell'uso delle risorse". "Se si considera la ricerca tra i criteri di valutazione, il confronto con il Politecnico di Milano ci vede nettamente perdenti", dichiara Luigi Lacché, prorettore dell'Università di Macerata. "Il Politecnico è un ateneo destinato ad attirare risorse. Macerata, invece ha un ateneo umanistico con una 'cilindrata' diversa". Situazione più difficile nel profondo sud. Giuliano Volpe, rettore dell'Università di Foggia è piuttosto preoccupato: "Così mettono in crisi completa la nostra università. Di 39 milioni di euro, il taglio del 3% equivale a oltre un milione di euro, pari a quello che noi dedichiamo all'attività di ricerca, ora seriamente compromessa". Protesta anche Roberto Lagalla, alla guida dell'Università di Palermo: "Mi repelle concettualmente pensare che, come si evince dai risultati proposti, l'Italia sia popolata a nord di Roma da intelligenze baciate da Dio e a sud della Capitale da poveri accattoni della cultura e della ricerca". Festeggiano, invece, molti atenei del nord. "Dopo tante volte in cui siamo stati penalizzati dal sistema dei finanziamenti a pioggia, questa è una buona notizia", ha dichiarato il rettore del Politecnico di Milano Giulivo Ballio. Felice per la decisione del ministero anche il rettore di Trento, Davide Bassi: "Non posso che essere entusiasta e devo dire che una volta tanto lavorare paga. È frutto di dieci anni di lavoro strategicamente impostato". Moderata soddisfazione anche del rettore dell'antico ateneo bolognese, Pier Ugo Calzolai. |