Il disegno di legge Aprea alle corde

da Tuttoscuola, 28 luglio 2009

Un anno e più di tempo dalla sua presentazione all'inizio della legislatura non è bastato all'on. Valentina Aprea per portare in porto il suo disegno di legge di riforma di una parte rilevante del sistema di istruzione.

Oggi, in Commissione cultura alla Camera non ha buttato la spugna ma poco c'è mancato.

Le aperture all'opposizione, la revisione parziale del testo (arrivato alla terza stesura), la remissione delle decisioni ad un comitato ristretto non hanno sortito esito soddisfacente e l'on. Aprea, in un clima complessivamente poco dialogante, ha deciso di "aspettare tempi migliori".

Tutto rinviato a data da destinarsi.

L'on. Aprea, che è anche presidente della Commissione cultura, ha spiegato ai colleghi deputati che "la revisione del provvedimento in sede referente si farà solo quando l'aula e il governo decideranno di affrontare questi temi".

"Ho preso questa decisione - ha detto Aprea - perché ho verificato che ci sono posizioni troppo distanti. Pd e Idv, ad esempio, avevano detto di voler lavorare ad un testo unificato, ma poi si sono sfilati". In particolare il Pd, ormai sotto congresso, si è opposto a quanto sembra, alla carriera dei docenti e al loro reclutamento da parte dei dirigenti scolastici.

Sulla assunzione diretta degli insegnanti da parte dei capi d'istituto si è detta contraria anche la Lega che ha presentato altre proposte alternative al disegno di legge Aprea.

Un percorso tutto in salita, dunque, considerando che quella che è ritenuta una mini-riforma del sistema e che ha già visto contrari in buona parte sindacati e associazioni dei precari, si trova ora anche sotto il fuoco amico della Lega.