L'Istruzione ha emanato la circolare per
tagliare
Le supplenze ora sono chimere. Antimo Di Geronimo, ItaliaOggi 14.7.2009 Nomine a rischio per i supplenti annuali e fino al termine delle attività didattiche. È l'effetto della circolare sull'organico di fatto, emanata dal ministero dell'istruzione il 6 luglio scorso, che dispone, in pratica, la cancellazione degli spezzoni (si vedano le anticpazioni di IO di martedì scorso). Per raggiungere l'obiettivo del taglio di altri 5mila posti di lavoro, l'amministrazione ha previsto, infatti, che gli uffici scolastici procedano anche ad assorbire gli spezzoni che non siano stati utilizzati per costituire cattedre e posti orario. Ciò significa che, a fronte di una riduzione delle cattedre vacanti, sulle quali vengono disposte le supplenze annuali, e di cattedre disponibili, sulle quali vengono assegnate le supplenze fino al 30 giugno, per effetto del taglio di oltre 35mila cattedre sull'organico di diritto, nell'organico di fatto si verificherà anche una consistente riduzione del numero degli spezzoni. Che rappresentano l'ultima speranza per chi vive di supplenze, in alternativa alle lotterie delle supplenze brevi, che vengono disposte dai presidi per sostituire i docenti di ruolo assenti per brevi periodi. Alla fine delle operazioni di riduzione del numero dei posti di lavoro il ministero conta di tagliare circa 41mila cattedre. Secondo stime effettuate dalla stessa amministrazione scolastica, i supplenti che rimarranno senza lavoro saranno almeno 18mila. Fermo restando che, per tamponare la situazione, coloro che fino all'anno scorso avevano ottenuto una supplenza fino al 30 giugno, dovrebbero accedere ad ammortizzatori sociali particolari, tramite la costituzione di una sorta di rapporto di lavoro affievolito. Si tratta dei cosiddetti contratti di disponibilità, di cui si sta parlando in questi giorni, che dovrebbero consentire agli interessati una priorità nell'accesso alle supplenze brevi e, nei periodi non coperti da prestazione, un accesso immediato alla indennità di disoccupazione. Salvo poi essere riassorbiti dal prossimo anno con in nuovi pensionamenti, che non dovrebbero essere inferiori a 25mila unità di personale. Insomma, i precari di lungo corso dovrebbero salvarsi. Non così i giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro scolastico, ai quali l'accesso alle supplenze rimarrà precluso. Tra i precari che rischiano di più, vi sono in particolare i supplenti che lavorano nelle scuole medie a indirizzo musicale. Gli uffici scolastici provinciali, già in passato, hanno trasformato in spezzoni le cattedre di strumento direttamente in organico di diritto, salvo cancellarle del tutto o quasi in organico di fatto in assenza di titolare. Alcuni uffici addirittura, dopo avere autorizzato l'apertura di nuove scuole a indirizzo musicale, costituendo i posti nell'organico di diritto, hanno cancellato gli stessi posti nell'organico di fatto, vanificando le aspettative di intere comunità e lasciando a bocca asciutta i precari che aspiravano a coprire i nuovi posti. Ma non sono solo i precari a rischiare. L'amministrazione, infatti, ha ordinato ai direttori generali di vigilare sui dirigenti scolastici affinché procedano all'accorpamento delle classi qualora non raggiungano i parametri fissati dalla normativa. Accorpamenti che vanno effettuati senza che vi sia necessità di autorizzazioni di sorta. Autorizzazioni che sono invece necessarie prima di procedere alla costituzione di nuove classi. Anche quest'anno, inoltre, è stata prevista una stretta sui nulla-osta. E cioè sui trasferimenti degli alunni da una scuola ad un'altra. Secondo l'amministrazione essi potranno essere concessi solo in presenza di particolari situazioni opportunamente motivate. Altri tagli saranno effettuati per effetto dell'entrata a regime dei nuovi quadri orario nella scuola media. Che prevedono il riempimento a 18 ore di quasi tutte le cattedre. Fanno eccezione, almeno per quest'anno, le cattedre che comprendono classi terze, che andranno a esaurimento e non saranno toccate dalle nuove regole. Ciò vuol dire che, in questo caso, potranno essere costituite anche cattedre di 16 ore e non necessariamente di 18. Ma si tratta di una disposizione transitoria, che esaurirà i suoi effetti al termine del prossimo anno scolastico. |