Decreto anticrisi: di R.P. La Tecnica della Scuola, 19.7.2009 Grazie alle assenze nei banchi della maggioranza, in Commissione Cultura il PD riesce a far approvare il proprio parere sul decreto anticrisi. Nei prossimi giorni la Camera dei deputati esaminerà il “decreto anticrisi” che - come è noto - contiene alcune norme che riguardano anche la scuola (tra queste la contestatissima disposizione sulla data limite per l’approvazione dei regolamenti applicativi della riforma della scuola).
Il percorso nelle
Commissioni non è stato privo di sorprese: in Commissione Cultura la
maggioranza è stata battuta e il PD è riuscito a far approvare un
proprio parere alternativo che mette in discussione proprio
l’assenza di disposizioni tese a rivedere il piano dei tagli agli
organici della scuola previsto dall’articolo 64 della legge 133/08.
Secondo il PD preoccupano in particolar modo l'assenza di interventi a sostegno dell'istruzione, poiché gli effetti della legge 133/08 sono pesanti per molteplici aspetti: drastica riduzione degli organici del personale docente e ATA, aumento del numero degli alunni per classe, riduzione del tempo scuola nella scuola primaria e secondaria di primo grado, indebitamento delle istituzioni scolastiche che non sono nelle condizioni di pagare le supplenze effettuate, riduzione degli orari di insegnamento di alcune discipline; disposizioni che - nel loro complesso - determinano “un grave impoverimento della scuola pubblica, alla quale sono venute a mancare le risorse indispensabili per lo sviluppo dell'azione didattica, educativa, di istruzione e ricerca, smantellandone punti essenziali di qualità”. Non manca, nel parere approvato dalla Commissione Cultura, un riferimento alla disposizione sulla data limite per l’approvazione dei regolamenti attuativi della riforma: “la norma - si legge ancora nel parere - mira maldestramente a salvaguardare la sola certezza formale dei termini di emanazione dei regolamenti del citato articolo 64 e lascia i docenti, gli studenti e le famiglie in uno stato di incertezza per il corretto avvio dell'ormai prossimo anno scolastico”.
Quanto accaduto in
Commissione Cultura non avrà effetti concreti sui contenuti del
decreto, anche perché il parere approvato arriverà in aula
attraverso la “mediazione” della Commissione Bilancio che ha invece
titolo a riferire direttamente alla Camera. |