Finita la scuola, è tempo di esami

L'"in bocca al lupo" della Gelmini

 La Stampa 12.6.2009

ROMA
Per gli alunni delle scuole medie partono gli esami di fine corso, giovedì 18, infatti, è in calendario la prova scritta nazionale, di italiano e matematica, predisposta dall’Invalsi (Istituto per la valutazione del sistema d’istruzione).

In realtà in molte scuole, dove le lezioni sono terminate (i calendari sono stabiliti a livello regionale, ma grazie all’autonomia i singoli istituti possono anche derogare di qualche giorno rispetto a essi) gli esami sono già cominciati con i tradizionali scritti.

Ai ragazzi “sotto esame” oggi il ministro Gelmini ha mandato il suo “in bocca al lupo”: «È sempre un momento di stress e di tensione, ma sono certa - ha detto - che chi ha studiato affronterà gli esami con serenità e non avrà problemi».

Qualche problema lo hanno avuto di certo, invece, i due studenti della scuola media “Cardarelli”di Lorenteggio, alle porte di Milano, che sulla pagella hanno trovato un bel 5 in condotta, sinonimo di bocciatura e conseguenza di più di una sospensione nel corso dell’anno. Ma i due dodicenni «sono stati respinti - ha precisato il preside dell’istituto, Pietro Agapito - per gravi insufficienze in sei materie».

«Si torna alla scuola del rigore in cui il comportamento è parte integrante della valutazione degli studenti» ha commentato il ministro Gelmini. E a scanso di equivoci ha aggiunto, parlando a margine di una conferenza stampa sulla “scuola digitale”: «non abbiamo timore di usare parole come autorità, disciplina che devono ritornare ad appartenere al mondo della formazione. Nell’epoca delle conoscenze, la scuola deve fornire le conoscenze in modo serio e moderno. L’istituzione scolastica non deve essere auto-referenziale e non deve declinare le proprie responsabilità, ma deve essere formativa e severa». E il ripristino dei voti al posto dei giudizi, il voto in condotta e finanche il ritorno al maestro unico sono tutti passi - ha sottolineato - che vanno in questa direzione.

Un’impronta di serietà che non ha certo caratterizzato la festa di fine anno scolastico andata in scena a Torino, nella centralissima e aristocratica piazza Castello. Mancava solo la sabbia ma per il resto sembrava di essere in una lontana spiaggia caraibica con musica, bikini mozzafiato, caldo opprimente e ragazzi a petto nudo. Un happening, a ritmo di musica ("sparata" a tutto volume da un palco abitualmente usato per cerimonie o comizi nei pressi degli storici Palazzo Reale e Palazzo Madama) e ad alto tasso alcolico: senza limite le bevute di birra e vino.