Cresciuti del 55% alle medie e del 33% alle superiori, aggraveranno i bilanci
Boom di asini: I conti del rigore Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 30.6.2009 L'ex ministro dell'istruzione, Beppe Fioroni, ci aveva costruito addirittura un pezzo di manovra finanziaria per la scuola. Era il 2006 e con l'articolo 66 della manovra, dal capitolo «Interventi per il rilancio della scuola pubblica», Fioroni stimava che il miglioramento del sistema avrebbe prodotto una diminuzione di bocciati: con la sola riduzione del 10% di ripetenti dei primi due anni di corso della scuola secondaria di secondo grado, si sarebbero risparmiate 805 classi. Supponendo di non poterle ridurre tutte, ma solo per l'80%, ovvero di 644, ci sarebbero stati 1.455 docenti e 425 bidelli in meno. Lo stato avrebbe così risparmiato 56 milioni di euro l'anno. Le cose, poi, non sono andate così. Anzi, quest'anno sono peggiorate di brutto. E quando soddisfatta, per la ventata di ritrovato rigore, il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, dava le prime rilevazioni sugli scrutini finali e l'aumento esorbitante di bocciati e non ammessi agli esami finali, c'è chi all'Economia ha avuto un capogiro. Perché a fare un po' di conti, il ritrovato rigore, dato da un mix di norme introdotte da Fioroni prima e da Gelmini poi, costerà allo stato circa 500 milioni di euro in più. Mentre il ministro dell'economia ha ritagliato una manovra ad hoc nel decreto legge 112/2008 per tagliare 8 miliardi in tre anni dalla spese dello stato per l'istruzione, si ritrova con quasi mezzo miliardo di spese nuove. È la stima approssimativa di un anno di scuola in più, con tanto di classi, docenti e Ata da spesare tra scuole medie e superiori. Oltre 370 mila sarebbero infatti i bocciati dalla prima alla quarta delle secondarie, circa il 10% in più del 2008. Mentre i non ammessi agli esami sono da record: 28 mila gli scrutinati del quinto anno esclusi dalle prove, il 33%in più del 2008. Lo scorso anno erano stati infatti 20 mila, 18 mila l'anno prima ancora. Ma non solo. Ci sono poi gli asini delle scuole medie, arrivati a quota 70 mila unità, ed erano 45 mila l'anno prima. Mettendo assieme i nuovi respinti, e moltiplicandoli per la spesa media a studente di 7600 euro annui, si ha una spesa complessiva aggiuntiva di circa 470 milioni di euro. |