Era previsto per il 25 a Lesmo dove Berlusconi
vuole far sorgere
Gelmini, salta il G8 della Scienza Il Ministero precisa: "L'appuntamento non è annullato ma spostato settembre" Carmelo Lopapa la Repubblica 15.6.2009 ROMA - Il G8 della Scienza e della tecnologia che il premier Berlusconi aveva deciso di portare a casa sua, a Lesmo, a metà strada tra la residenza di famiglia di Macherio e l'alloggio-ufficio di Villa San Martino ad Arcore, viene cancellato. Appuntamento annullato. Già non ve n'è più traccia sul sito di Palazzo Chigi dove campeggiava assieme agli altri vertici tematici e paralleli che fanno da contorno a quello principale in programma dall'8 luglio all'Aquila. Nulla da fare: difficoltà organizzative in seno al ministero dell'Istruzione, il vertice non si terrà. In quei giorni si terrà quello dei ministri degli Esteri a Trieste. Ed è un forfait senza precedenti e unico (gli altri si stanno regolarmente svolgendo), oltre che uno smacco personale del presidente del Consiglio. E sì, perché i ministri della Ricerca - con la milanese Maria Stella Gelmini a fare da padrona di casa - avrebbero dovuto incontrarsi proprio lì, in Brianza, dal 25 al 28 giugno nella location non casuale di Villa Gernetto. Che casa del Cavaliere lo è in senso letterale, dato che il premier l'ha acquistata per 35 milioni di euro da Unicredit con l'obiettivo di trasformarla in "Università del pensiero liberale" (stage in programma già dall'autunno prossimo). Il G8, va da sé, avrebbe dovuto fare da mega spot internazionale al lancio autunnale dell'ateneo privato dove Berlusconi sogna di portare a insegnare amici di vecchia data, da George W. Bush ad José Maria Aznar. Solo pochi mesi fa, il governo aveva deciso di spostare in tutta fretta la sede già prevista un anno fa, il Palazzo Ducale di Lucca, pronto da mesi all'evento. L'amministrazione toscana (pur targata di centrodestra) era insorta nel marzo scorso, appena appreso dello "scippo" per ragioni superiori. Pochi giorni fa il forfait anche in Brianza. Niente Lesmo e niente Monza, dove in extremis la giunta locale aveva abbozzato una disponibilità per Villa Reale. Se i ministri della Ricerca degli otto paesi più industrializzati non si incontreranno più a Villa Gernetto - con le sue cento stanze, i 40 ettari di parco a fare da splendida cornice - è perché il ministero di Viale Trastevere ha issato bandiera bianca. Impossibilità di predisporre tutto il materiale tecnico necessario, a cominciare dalle traduzioni, più in generale difficoltà di carattere logistico-organizzativo, sono le spiegazioni ufficiose che per ora filtrano dal dicastero della Gelmini. Il suo gabinetto oggi dovrebbe ufficializzare le ragioni dell'annullamento. "Sì, abbiamo saputo anche noi che non se ne farà più nulla - racconta il sindaco leghista della piccola Lesmo, Marco Desiderati - Ma per la verità, come non siamo stati coinvolti nella scelta di Villa Gernetto alcuni mesi fa, così dal ministero non ci hanno neanche comunicato ufficialmente la rinuncia. Lo abbiamo saputo in via del tutto indiretta, anche perché non ci hanno più chiesto di predisporre un piano traffico per quei giorni ormai imminenti". Andrea Marcucci, senatore lucchese del Pd, in un'interrogazione al governo - sottoscritta dai colleghi Vita, Rusconi, Garavaglia e altri - chiede di sapere cosa sia stato fatto "per evitare un simile smacco", si fa riferimento alle responsabilità di "un consigliere diplomatico del ministero dell'Istruzione che avrebbe messo per iscritto di non essere stato in grado di fornire la traduzione dei documenti" già in una riunione operativa di tre mesi addietro e come il governo intenda correre ai ripari. Sul ruolo del consigliere diplomatico e più in generale sulla "scarsa trasparenza" delle procedure in quel ministero, nei giorni scorsi era intervenuto anche Claudio Fava di Sinistra e libertà.
Ragioni del
forfait tutte da chiarire. Ma l'impressione è che la frittata ormai
sia fatta. |