La ricetta dell’OCSE da TuttoscuolaNews N. 399, 22 giugno 2009
Come da
tradizione, l’OCSE fa seguire alle diagnosi, contenute nella parte
analitica dei Rapporti nazionali, alcune “raccomandazioni”, rivolte
ai decisori politici dei Paesi destinatari degli stessi Rapporti. Lo
ha fatto anche in questo caso. Riassumiamo qui di seguito i cinque
punti nei quali si articolano le raccomandazioni. - Aumentare il numero degli studenti per classe, raggruppando gli istituti piccoli. - Ridurre le ore di insegnamento delle materie non obbligatorie. - Reinvestire i risparmi ottenuti in politiche volte a migliorare i risultati.
- Accrescere l’autonomia e l’assunzione di responsabilitą dei diversi attori a livello di scuola. - Prevedere la valutazione esterna delle scuole con test di valutazione nazionali estesi a tutte le scuole ed esami esterni con standard nazionali alla fine dell’istruzione secondaria inferiore e superiore. - Utilizzare i risultati delle valutazioni esterne delle scuole per valutare la prestazione degli insegnanti, anche attraverso il giudizio del dirigente scolastico e con l’intervento dell’ispettorato regionale o nazionale. - Premiare gli insegnanti pił meritevoli attraverso incrementi di salario e avanzamento di carriera - Formazione obbligatoria per gli insegnanti inadeguati, ed eventuale licenziamento di quelli incapaci.
- Rafforzare la formazione iniziale degli insegnanti e rendere pił selettivo il reclutamento. - Promuovere lo sviluppo professionale dell’insegnante, prevedendo incentivi legati ai risultati e offrendo opportunitą di sviluppo di carriera sulla base di prestazioni certificate. - Responsabilizzare i dirigenti scolastici, anche nella selezione, valutazione e sviluppo di carriera degli insegnanti.
- Migliorare i risultati nelle scuole efficienti dal punto di vista economico, ma con basse prestazioni degli studenti. - Riorganizzare le scuole con risultati scadenti prevedendo piani di ristrutturazione con nuovi obiettivi e un nuovo dirigente scolastico. - Chiusura definitiva delle scuole che continuano ad offrire cattivi risultati anche dopo l’adozione dei piani di riorganizzazione.
- Migliorare le prestazioni degli allievi pił deboli per ridurre i tassi di abbandono. - Aiutare gli studenti pił deboli fornendo loro insegnanti migliori e insegnamento supplementare in classi pił piccole. - Intervenire sulla qualitą dell’istruzione della prima infanzia, soprattutto per i bambini provenienti da ambienti emarginati. - Offrire agli studenti un orientamento alle scelte future lungo tutta l’istruzione secondaria superiore, coinvolgendo i genitori. |