Come gestire le cattedre di lettere nella media? di Giuseppe Adernò, Pavone Risorse 14.6.2009 Tre le tante proposte di organizzazione oraria della cattedra di Lettere, la più maltrattata dalla logica del Ministro Tremonti (maestro a quadretti, perchè predilige i numeri ed in funzione di essi taglia e sradica piantine ed alberi grossi), l’intelligenza creativa dei docenti che hanno imparato a proprie spese a “scrivere dritto su righe storte” e a far quadrare i conti per una equa distribuzione dei carichi di lavoro, ha prodotto alcuni modelli organizzativi. Le 18 ore di Lettere previste anche nel “tempo normale” sono suddivise tra due docenti che operano in due classi (9+9 ). Per completare la trentesima ora di Lettere prevista dall’ordinamento per attività di “approfondimento in materie letterarie”, occorrerebbe ricorrere ad un altro docente , il quale non completando la propria cattedra, risulterebbe impegnato per un ora in 9 o 18 classi.
Una proposta degna di attenzione che
eviti questa sperequazione tra docenti e nello stesso tempo tende ad
equilibrare il carico di lavoro tra tutti i docenti potrebbe
prevedere due tipologie di cattedre
Tutti i docenti di Lettere avranno così tre classi ciascuno ed il carico orario risulta equilibrato, rispetto alla previsione di un docente con due classi ed uno con 9 o 18 classi dove dovrebbe svolgere soltanto un’ora di insegnamento. Qualora si volesse mantenere tale proposta sarebbe opportuno affidare ad docente con orario incompleto l’insegnamento autonomo di Cittadinanza & Costituzione, che esige una sua specifica collocazione nell’impianto didattico della scuola, con l’attribuzione di un voto distinto, espressione di una specifica e peculiare progettazione didattica con contenuti e strumenti metodologici appropriati.
Nella proposta del 9+9+1 si privilegia
la dignità di una disciplina da sempre dichiarata “importate e
significativa” per la formazione dello studente, ma di fatto
considerata e trattata come la “cenerentola” nella scuola di ieri e
forse anche di domani.
Tale “innovazione” modifica l’impianto
organizzativo che prevedeva il docente unico di Lettere, uno per
ciascuna classe e quindi ciascun docente svolgerà attività
didattiche in due classi ed in questa fase di passaggio anche in tre
classi . Per equilibrare il carico orario i modelli organizzativi proposti sono i seguenti: Nel modulo orario a 36 ore la cattedra di Italiano 15+3 risulta ripartita in: 8 ore di Italiano - 2 di Storia - 1 di Cittadinanza & Costituzione 2 di Geografia + assistenza alla mensa.
L’utilizzazione dei diversi modelli in
relazione alle esigenze delle classi, dei plessi, delle cattedre con
docenti “a tempo indeterminato”” o “incaricati annuali”, prevede
una panificazione flessibile, ma nello stesso tempo organica.
Ci stiamo attrezzando anche per i miracoli! Resta ancora inesplorato e misterioso il “buco nero” delle supplenze. Un’organizzazione così rigida e chiusa nelle caselle ad incastro di orari e di classi non consente alcun movimento in caso di vuoto improvviso in una di esse. Cosa fare? Manderemo a casa i ragazzi? Chi avrà il compito della sorveglianza? La proposta del “supplente stabile” in ciascuna scuola è una delle tante idee che circolano tra i ben pensanti ed i meno sindacalizzati. Si vorrebbe discuterne insieme, prima di ricevere una “circolare” capestro, calata dall’alto, senza reale applicazione nel variegato universo scolastico. Ancora una volta dimostreremo che sapremo risolvere il problema, solo se ci sarà consentita una gestione “autonoma” e responsabile. |