in bocca al lupo del ministro ai maturandi:
«pensiero speciale all'abruzzo»
Gelmini: «Finita scuola buonista del '68»
«Le bocciature? Chi forma i ragazzi sta dalla
loro parte,
li aiuta a crescere. Meritocrazia è segno di democrazia»
Il Corriere della Sera
24.6.2009
ROMA - In bocca al lupo ai maturandi da parte del ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini. «È un momento unico e
irripetibile nella vita di una persona - scrive in una nota -. Io
stessa, confesso, ero molto emozionata. Un pensiero speciale va ai
ragazzi de L'Aquila che affronteranno gli esami in una situazione
psicologica e logistica difficile».
«MANCA MOTIVAZIONE» - La Gelmini
approfitta dell'occasione per fare il punto su quanto fatto nella
scuola e sulle prospettive future: «È stato un anno decisamente
impegnativo, ma sono soddisfatta perché abbiamo affrontato le
criticità, i problemi della scuola, non abbiamo nascosto gli aspetti
di fragilità e ci siamo battuti per mettere al centro un progetto
educativo» ha detto a Uno Mattina. Uno dei nodi è la motivazione:
«Non esiste una carriera per gli insegnanti che procedono solo per
anzianità. Non esiste una scuola di qualità se gli insegnanti sono
demotivati. Occorre pensare a un sistema premiale».
«BASTA SCUOLA BUONISTA» - E sul
record di bocciature: «Non è mai bello quando un ragazzo perde
l'anno, però certamente penso che il ritorno alla scuola del rigore
dell'impegno e della serietà sia una buona notizia per il Paese: la
meritocrazia è la più alta forma di democrazia. La scuola buonista
del '68 è stata archiviata. Una scuola che forma i ragazzi sta dalla
loro parte e li aiuta a crescere». E il voto in condotta «si sta
mostrando una misura che premia chi tiene comportamenti corretti e
qualche volta aiuta ad alzare la media mentre educa gli
indisciplinati». La bocciatura, comunque, «deve rappresentare
l'estrema ratio». La Galmini parla anche di ricambio generazionale:
«Stiamo definendo una riforma del sistema universitario che va in
questa direzione: darà maggiore spazio ai giovani e a chi vuole fare
ricerca». Anche nella scuola «bisogna svecchiare per dare
opportunità ai giovani».