Maturità 2009.
Gli studenti si mettono
nelle mani della dea bendata

 Il Gazzettino, 23.6.2009

VENEZIA (23 giugno) - Più che nelle proprie mani una bella fetta di maturandi si mette in quelle della dea bendata. Lo rivela - ma la cosa non sorprende più di tanto - un'indagine condotta dal Corriere dell'Università e del Lavoro su un campione di circa 250 studenti dell'ultimo anno delle superiori.

A pochi giorni dal fatidico appuntamento - giovedì è in calendario il primo temuto scritto, la prova di italiano - emerge che quasi tre studenti su dieci considerano la componente fortuna predominante e sono certi che nè uno studio «matto e disperatissimo» né una conoscenza approfondita di tutti i programmi siano sufficienti a garantire un buon risultato.

Una percentuale analoga teme gli scherzi dell'emozione mentre il 23% degli intervistati giudica la maturità troppo «lontana» dalla realtà scolastica perché parte di essa viene stabilita dal Ministero senza tenere in considerazione i programmi effettivamente svolti.

Infine, c'è la componente «commissari esterni» che allarma: come possono degli sconosciuti in pochi giorni valutare il lavoro portato avanti per cinque anni?

Proprio la presenza di professori che arrivano da altre scuole rappresenta la prima causa di preoccupazione tra i maturandi (30%) seguita dalla seconda prova (26%) e, da ultimo, a pari merito, da prima prova e orale (18%). L'ansia per l'esame, comunque, non deve essere eccessiva se alla domanda «come sarà la tua notte prima dell'esame?» la maggioranza risponde senza esitazione: «In allegria, con i miei compagni».

Da un altro sondaggio, svolto da Skuola.net su un campione di circa 700 studenti del quinto anno, emerge che il 43% degli interpellati denuncia di aver ricevuto dalla scuola una scarsa preparazione per affrontare l'esame. Una consapevolezza che, abbinata all'ansia pre-esame, potrebbe spiegare il sensibile incremento quest'anno (+4% rispetto all'anno passato) dei candidati che hanno intenzione di portare con sé il telefonino e di usarlo, pur correndo il rischio bocciatura: secondo una veloce ricognizione tra oltre 2.000 ragazzi circa il 38% intende ricorrere al cellulare durante gli scritti.

E se su 803 intervistati da Studenti.it il 31% dichiara di non cercare nessun aiuto extra, ma di contare soltanto sulla propria preparazione, il 28% dello stesso campione confessa che invece si affiderà, eccome, a bigliettini o scritte su vestiti e corpo per ricordare gli argomenti più difficili.

Il 21% affronterà la prova con l'aiuto degli altri compagni di classe, il 9% chiederà aiuto a un professore della commissione interna, il 7% lancerà un Sos tramite il telefonino a qualcuno al di fuori della scuola e un audace 1% dichiara che da un auricolare riceverà tutte le informazioni necessarie per spianarsi la strada verso l'agognato diploma.