L'Istruzione, a prove già iniziate, chiede ai
presidi di rivedere gli incarichi Caos agli esami di terza media Antimo Di Geronimo, ItaliaOggi 23.6.2009 Dietrofront del ministero sulle proroghe dei contratti ai supplenti impegnati per gli esami di licenza media (si veda IO di martedì scorso). Secondo viale Trastevere (la nota è del 17 giugno scorso, due giorni dopo l'inizio delle prove) non tutti i supplenti hanno diritto a rimanere in servizio: solo quelli che sostituiscono titolari che si siano assentati per almeno 90 giorni si di seguito. Nel frattempo, però, gli esami sono già iniziati e le proroghe sono già state date da molti uffici. Su indicazioni, tra l'altro, dello stesso ministero dell'istruzione, che con una nota precedente non aveva chiarito la natura dei contratti prorogabili. Ad aggravare la situazione c'è anche il fatto che i presidi sono impegnati in altre scuole come presidenti di commissione. Il rischio, dunque, è quello di scatenare un putiferio proprio durante gli ultimi giorni degli esami. E il risultato potrebbe essere quello di rimanere a corto di commissari mentre si svolgono le prove orali o le valutazioni. L'amministrazione centrale, però, ha parlato chiaro, nella circolare del 17 giugno: la proroga del contratto non spetta a tutti i supplenti, ma solo a quelli che sostituiscono i docenti di ruolo che si siano assentati per almeno 90 giorni (e che ora sono a disposizione). E cioè ai supplenti che subentrano ai docenti di ruolo che, essendo rientrati in servizio dopo il 30 aprile, non hanno potuto riprendere possesso della loro classe perchè la normativa lo vieta. Si tratta di una norma che tutela il diritto alla continuità didattica degli alunni. E che impone ai docenti titolari che rientrano dopo quella data di rimanere a disposizione della scuola per altre attività (articolo 37 del contratto di lavoro). E proprio per tutelare il diritto alla continuità didattica degli alunni, il ministero, il 10 giugno scorso, aveva emanato un'altra nota spiegando ai dirigenti scolastici che il divieto di riprendere possesso della classe per i titolari vale anche per gli esami. E per questo stesso motivo è necessario prorogare i contratti ai supplenti, per consentire agli alunni interessati di fare riferimento al docente che li abbia seguiti fino al termine delle lezioni, a causa di una lunga assenza del titolare. Il ragionamento dell'amministrazione aveva indotto i più a ritenere che questo principio dovesse valere anche per tutti i supplenti con contratto fino al termine delle lezioni. La questione, infatti, si ripropone ogni anno puntualmente, contribuendo ad aumentare la tensione proprio in prossimità degli esami. E cioè quando alunni e docenti sono più stanchi . E soprattutto proprio quando gli alunni avrebbero bisogno di più tranquillità in vista dello sprint finale. Tanto più che, se il docente cambia durante gli esami, la situazione è in tutto analoga all'ingresso di una sorta di commissario esterno. Figura, questa, che non è prevista negli esami di licenza media. L'amministrazione, però, ha ritenuto di intervenire per spiegare che ai supplenti temporanei non si applica la proroga. Se non quando sostituiscano docenti impossibilitati a prendere possesso della classe in quanto rientrati dopo il 30 aprile. E dunque, per dirla con le parole dell'amministrazione, al personale supplente temporaneo che «si trovi in servizio al termine delle lezioni, dovrà essere disposto non il mantenimento in servizio sino al termine delle attività di valutazione ma» scrive la direzione apposita del ministero, «uno specifico contratto che, per i giorni strettamente necessari, includa il periodo che va dal primo all'ultimo giorno di presenza del docente supplente interessato nelle predette attività di scrutinio e valutazione finale». In buona sostanza, dunque, i supplenti con contratti fino al termine delle lezioni allo scadere del contratto vanno licenziati. E poi, quando cominceranno gli esami, vanno nuovamente interpellati per un contratto di pochi giorni coincidente con i soli giorni in cui si svolgeranno le prove e la valutazione. La nota non spiega se le scuole dovranno attribuire priorità ai docenti che hanno lavorato nella classe interessata dagli esami oppure se dovranno reiterare totalmente la procedura di reclutamento. Intanto, però, gli esami sono aglio sgoccioli. E la patata bollente del decidere cosa fare - proseguire con le vecchie proroghe oppure sospendere i contratti - è rimasta in mano ai presidi. |