SCUOLA

Allarme bullismo digitale.
vittima uno studente su tre

ASCA, 22.6.2009

(ASCA-NOEMATA) - Roma, 22 giu - La nuova frontiera del bullismo si chiama ''cyberbullismo''. Uno studente su tre, infatti, subisce atti di bullismo online, nel 70% dei casi durante l'orario scolastico e soprattutto durante l'anno dell'esame di maturità. Ad affermarlo è una nuova ricerca i cui risultati verranno presentati durante il convegno nazionale ''Abusi, maltrattamenti, violenze sui minori: i professionisti si interrogano'', che si terrà a Pescara giovedì 26 e venerdì 27 prossimi. Gli psichiatri avvertono: una vittima su dieci cade in depressione e l'8% dei bulli da adulto manifesta comportamenti antisociali.

Sms offensivi, minacce via cellulare, video e foto molesti che finiscono su internet: vent'anni fa c'erano le scritte sui muri o gli spettegolezzi sulla vittima di turno. Oggi, invece, i ragazzi mettono su YouTube video imbarazzanti dell'amico da ridicolizzare, bombardano i loro 'bersagli' con scherzi telefonici e sms offensivi e minacciosi, intasano la posta elettronica di email di insulti.

La ricerca è stata condotta su 700 studenti delle scuole medie superiori di Chieti dalla cattedra di Psichiatria dell'Università di Chieti in collaborazione con la Cooperativa Lilium di accoglienza e recupero di minori provenienti da tutta Italia. Secondo i dati raccolti, la metà degli episodi di cyberbullismo avviene durante l'anno dell'esame di maturità, quando si esasperano i confronti fra studenti. In 4 casi su dieci si prende di mira la vittima per il modo di vestire o un difetto fisico, in 3 su dieci per il colore della pelle o per il buon rendimento scolastico; in un caso su due gli episodi si ripetono piu' volte e il 70% degli atti di bullismo digitale avviene in classe o in altri luoghi della scuola. ''Durante l'esame aumentano lo stress e la paura di essere inadeguati; cio' si traduce in atteggiamenti aggressivi verso i compagni ritenuti piu' deboli e manipolabili perchè incapaci di difendersi - osserva Massimo di Giannantonio, coordinatore della ricerca e ordinario di psichiatria all'Università di Chieti -. I motivi che spingono i ragazzi ad assumere atteggiamenti di prepotenza 'digitalè nei confronti di altri sono gli stessi del bullismo tradizionale: il tentativo di ottenere maggiore popolarità nel gruppo, la voglia di riscattarsi o vendicarsi, il semplice divertimento per passare il tempo e vincere la noia".

A rischio di diventare cyberbulli, spiega l'esperto, ''i ragazzi che passano molto tempo in rete, magari frequentando gruppi online dove si affrontano temi legati a comportamenti sessuali a rischio o violenti, e quelli che amano i videogiochi con contenuti inadeguati o aggressivi: questi elementi, infatti, rinforzano nei ragazzi l'idea che tutte le interazioni virtuali e la violenza online siano 'solo un gioco'''. Purtroppo in un caso su dieci le vittime di bullismo elettronico manifestano sintomi di depressione e il 35% di chi ha subito molestie digitali è stato poi oggetto di approcci sessuali indesiderati anche nella vita reale.

L'8% dei cyberbulli è destinato a sviluppare un comportamento antisociale e problematico, fra cui vandalismo, furti, tendenza ad assumere alcolici. ''I bulli esportano nella società comportamenti appresi in famiglia: se in casa non c'è interesse verso i figli nè dialogo e prevalgono sopraffazione e violenza, si hanno tutte le premesse perchè il figlio diventi un bullo - riprende lo psichiatra -. Al contrario, se in famiglia c'è la tendenza alla menzogna e a fuggire dalle responsabilità e dai problemi, si pongono le basi perchè i ragazzi siano oggetto di sopraffazioni. Il modo migliore per mettere al riparo i figli dal bullismo, o almeno far si' che poi raccontino le loro esperienze, è educarli all'indipendenza, al rispetto delle regole, alla sicurezza in se stessi''.