La nuova normativa prevede che uno solo 5
basterebbe per ripetere l'anno
Bocciati con una sola insufficienza.
Quasi 800 mila studenti sarebbero a rischio. I
respinti potrebbero la Repubblica 4.6.2009 Quasi 800 mila ragazzini della scuola media rischiano la bocciatura e in loro aiuto arriva il "sei rosso". Sembra proprio questa (a Roma l'idea è stata accarezzata già da parecchi presidi) l'invenzione di presidi e prof della scuola secondaria di primo grado per evitare il disastro di fine anno. L'anno scolastico è ormai agli sgoccioli e nelle scuole si stanno predisponendo tutte le operazioni per gli scrutini finali: quelli che devono applicare per la prima volta le novità introdotte lo scorso mese di ottobre dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Voti in decimi per tutte le classi, dalla scuola primaria (l'ex elementare) alla scuola superiore, al posto dei giudizi e promozione con tutti sei, condotta compresa, stanno mettendo in crisi la scuola media. Ed ecco che dal cappello di creativi dirigenti scolastici e insegnanti italiani esce il "sei rosso": un sei che non è proprio sei. Ma un 4 o un 5 travestito da sei per evitare di bocciare un ragazzino per una sola insufficienza. Il "sei rosso", deliberato a maggioranza dal Consiglio di classe, sarà in bella vista nel tabellone finale pubblicato all'albo dell'istituto e verrà accompagnato da una lettera ai genitori che li informa della promozione, nonostante una o più insufficienze: una specie di promozione con debito, già abolita da Fioroni al superiore perché faceva andare avanti ragazzi con lacune anche consistenti. Del resto, i numeri parlano chiaro. I ragazzini della scuola media che nella pagella del primo quadrimestre hanno riportato almeno una insufficienza sono quasi 48 su 100. Con record in terza media dove si supera la metà: 51,2 per cento. In teoria, rischiano la bocciatura 784 mila studenti ma nel corso del secondo quadrimestre parecchie insufficienze sono state certamente recuperate facendo abbassare il numero dei ragazzini a rischio bocciatura. Ma anche riducendo ad un quarto coloro che mantengono almeno una insufficienza il numero di ragazzini che rischiano di non farcela è enorme: 196 mila. Nulla di paragonabile con i numeri dello scorso anno, quando i bocciati furono 63 mila: circa un terzo. Ma quante scuole adotteranno il "sei rosso" e a cosa servirà? Può un 4 diventare sei, seppure rosso? La normativa sull'autonomia scolastica consente alle scuole un certo margine di manovra. "Nell'esercizio dell'autonomia didattica - recita il Regolamento sull'autonomia - le istituzioni scolastiche individuano le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale...". Ma col "sei rosso" si rispettano le normative nazionali che in merito sono tassative (promozione con tutti sei, veri e non rossi)? E quante scuole seguiranno la linea del "sei rosso"? Laddove, la norma sarà interpretata in maniera restrittiva, sei tutti neri, gli alunni verranno penalizzati? Insomma: scrutini fai da te? O con una certa uniformità in tutto il territorio nazionale? Il ministero tace, ma una cosa è certa: l'eventuale promozione in extremis non obbligherà gli alunni a recuperare un bel niente, né imporrà alle scuole di organizzare corsi di recupero come avviene al superiore per gli studenti con lacune anche gravi in una o più discipline. Perché questa eventualità non è prevista da alcuna norma. E l'eventuale lettera inviata ai genitori servirà soltanto a ricordare alle famiglie che il proprio figlio è stato promosso senza meritarlo. |