SCUOLA

Contestato ministro Gelmini,
annullato incontro

Il ministro: Sono intolleranti e vogliono lasciarla così com'è

 ApCOM, 15.6.2009

Docenti e genitori milanesi contro la riforma della scuola tornano a contestare, dopo le manifestazioni dello scorso inverno, il ministro Mariastella Gelmini, che ha preferito, subissata dalle proteste, abbandonare la presentazione di un libro di Mario Giordano presso la Mondadori di Piazza Duomo. L'inaspettato blitz di una trentina di rappresentanti dell'"Assemblea delle scuole del milanese", mescolati tra il pubblico, ha colto di sorpresa gli organizzatori e gli stessi relatori, tra cui il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Il confronto-scontro, con qualche attimo di tensione ma solo verbale, tra chi voleva ascoltare la conferenza e i docenti che volevano esprimere dissenso nei confronti del ministro, è iniziato ancora prima che il direttore del Giornale Giordano prendesse la parola. Il ministro Gelmini, dopo che più volte Giordano ha tentato di riprendere la parola, è riuscita soltanto a dire: "Complimenti, siete veramente democratici. Avete particolarmente a cuore la scuola pubblica", prima di alzarsi e abbandonare l'incontro. "Impedire, in un Paese democratico, che si svolga la presentazione di un libro dà il senso dell'intolleranza e della prepotenza di chi vuole lasciare la scuola così com'è, opponendosi al cambiamento - ha poi replicato in una nota il ministro". "Nessuno - ha proseguito - potrà mai impedirmi di raccontare come stanno le cose. La scuola non è proprietà privata di un gruppo organizzato e rumoroso di sinistra, ma appartiene al Paese. Le persone che contestano difendono una scuola indifendibile. Queste proteste sono solo battaglie strumentali di chi non ha a cuore la qualità dell'istruzione". "Vogliono distruggere la scuola pubblica, io non ci sto", si leggeva invece sugli striscioni issati dai genitori e dai docenti. "Siamo qui oggi e saremo il primo settembre davanti a tutte le scuole perchéla riforma della Gelmini non passerà", ha spiegato Paolo Limonta, della Rete scuole, secondo cui la stragrande maggioranza dei docenti milanesi boccia le proposte di Maria Stella Gelmini. "Quando si impedisce la presentazione di un libro, la si dice lunga sullo stato della democrazia", ha detto a caldo Giordano. "Si può essere d'accordo o meno, ma impedire di parlare la dice lunga. E' legittimo esprimere il dissenso, ma in modo civile". E ancora: "Grazie ai fascisti che sono nel pubblico, che sono il male del Paese". Presente in sala, oltre a Confalonieri, anche l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, che ha definito i contestatori ""Fascisti rossi", "corporazioni talebane". Albertini si è detto "rammaricato per questo momento di sopruso". "L'alternativa - ha concluso - sarebbe stata la violenza fisica per portarli fuori. Ma non era il caso".


Il ministro Gelmini, dopo che più volte Giordano ha tentato di riprendere la parola, è riuscita soltanto a dire, sommersa dalle proteste: "Complimenti, siete veramente democratici. Avete particolarmente a cuore la scuola pubblica". "Vogliono distruggere la scuola pubblica, io non ci sto" si leggeva sugli striscioni issati dai genitori e dai docenti. Ancora prima che prendesse la parola Mario Giordano per la presentazione del suo libro è iniziato il confronto-scontro, solo verbale, tra chi voleva ascoltare la conferenza e i docenti che volevano esprimere dissenso nei confronti del ministro. "Siamo qui oggi e saremo il primo settembre davanti a tutte le scuole perché la riforma della Gelmini non passerà", ha detto Paolo Limonta, della Rete scuole, secondo cui la stragrande maggioranza dei docenti milanesi boccia le proposte di Maria Stella Gelmini. Durante i brevi ma concitati momenti della protesta i manifestanti hanno distribuito la pagella di bocciatura alla Gelmini con le valutazioni su ogni singola materia, con i giudizi finali tra cui "assoluta incapacità di comprendere la realtà; pochissima serietà nei confronti di docenti e famiglie; taglio dei fondi di istituto, niente specialisti, niente compresenze, nessun laboratorio"; e il voto: zero. L'alunna, si legge ancora nella valutazione intermedia, "non si è positivamente inserita nel mondo della scuola. Non si confronta, non ascolta e testardamente si ostina a tenere atteggiamenti non consoni alla serietà dell'istituzione scolastica".