Istruzione tecnica/1.
Rilancio bipartisan

da TuttoscuolaNews N. 395, 1 giugno 2009

Il rilancio dell’istruzione tecnica, culminato, finalmente, nel varo (in prima lettura) del relativo nuovo Regolamento da parte del consiglio dei ministri di giovedì scorso, è il frutto di una scelta condivisa di fatto dai due schieramenti, al di là delle polemiche di questi giorni su alcuni aspetti (orari, prima applicazione, qualche distinguo sulle discipline di insegnamento) che non intaccano il sostanziale consenso bipartisan sull’impianto.

E ciò non solo perché l’attuale governo ha deciso di avallare il modello di riforma predisposto dal precedente esecutivo sulla base delle proposte della commissione De Toni, ma anche perché – a ben vedere – la stessa commissione De Toni aveva a sua volta in qualche modo recepito le novità introdotte nei licei economico e tecnologico nell’ultima stesura del decreto legislativo n. 226/2005 (Moratti), quando furono inventati i cosiddetti “licei vocazionali”. E’ bastato togliere a questi ultimi l’etichetta di “licei”, sostituendola con quella di “istituti” (in attuazione della legge n. 40/2007, Bersani) per veder risorgere le principali tipologie degli istituti tecnici.

Il punto di svolta, in direzione del rilancio degli istituti tecnici, si è verificato, al di là delle etichette, tra il 2003 e il 2004, quando fu abbandonata dal ministro Moratti l’ipotesi di mantenere in area liceale solo un liceo economico e uno tecnologico (sul modello dell’indirizzo scientifico-tecnologico Brocca), e di costruire la “seconda gamba” del sistema utilizzando non solo gli istituti professionali ma anche il grosso degli istituti tecnici.

Per ragioni politiche (dissensi all’interno della maggioranza) e per la forte pressione di Confindustria, che temeva il salto nel buio della regionalizzazione del “secondo canale” tecnico-professionale, si arrivò alla fine a definire 9 indirizzi di liceo tecnologico e due di liceo economico, con ampio spazio per le materie tecniche e le attività di laboratorio: uno schema sostanzialmente ripreso dalla commissione De Toni e ora sanzionato dal Regolamento.