Ocse: in Italia gli insegnanti più vecchi,
il 52% è over 50

da Tuttoscuola, 16 giugno 2009

Secondo una nuova indagine internazionale dell'OCSE sulla scuola, Teaching and Learning International Survey (Talis), che si basa su una serie di quesiti sottoposti a un campione di ben 70.000 tra docenti e presidi di scuole di 23 paesi, l'Italia ha la forza lavoro più anziana tra i paesi considerati: il 52 per cento degli insegnati italiani è ultra 50enne e solo un 3 per cento è under 30, mentre nella media internazionale questa quota è cinque volte maggiore.

L'indagine è volta prevalentemente a analizzare le valutazioni che gli stessi docenti danno dei sistemi scolastici, e la principale conclusione cui perviene l'OCSE sul piano internazionale generale è che l'attività di insegnamento risulta danneggiata dalla confusione nelle classi, durante le lezioni, e dalla mancanza di incentivi adeguati.

Gli insegnanti italiani dedicano al mantenimento dell'ordine nelle classi una quota di tempo leggermente più alta della media: all'insegnamento viene dedicato il 77 per cento del tempo di lezione contro la media Talis del 79 per cento. Però la maggior parte degli insegnanti non ritiene che sia necessario attendere troppo a lungo per ristabilite la calma all'inizio della lezione.

Secondo l'Ocse in Italia si registra uno dei livelli più elevati di soddisfazione degli insegnanti per il proprio lavoro, pari al 95 per cento, mentre è ancora più elevata la quota di quelli che giudicano positivamente la propria efficacia nell'insegnare, il 98 per cento.

La conclusione più rilevante cui perviene l'OCSE da un punto di vista generale è che i governi e le autorità scolastiche dovrebbero introdurre incentivi più efficaci per gli insegnanti. "Molti paesi non prevedono legami tra le performance degli insegnanti e i riconoscimenti che ricevono, e anche quando ci sono non sono molto forti".