Il Garante della privacy: di Valentina Errante Il Messaggero, 20.1.2009
ROMA (20 gennaio) - «Significherebbe dichiarare la sconfitta della
scuola come istituzione». Francesco Pizzetti, garante per la
Privacy, esclude senza mezzi termini la possibilità di piazzare
occhi elettronici negli istituti.
«Il ministro non ha mai detto una cosa di questo tipo. Al di là dei
titoli sui giornali. Il problema non riguarda solo la privacy, ma il
ruolo della scuola in generale. I professori hanno la responsabilità
di quanto avviene nelle ore di lezione e il personale ausiliario
negli spazi comuni dell’istituto. La decisione di utilizzare un
sistema di sorveglianza significherebbe dichiarare il fallimento dei
docenti e dell’istituzione in generale. Una resa. Cambierebbe il
ruolo della scuola».
«C’è anche in gioco il rapporto tra docenti e alunni: un controllo,
durante le ore di lezione, sottoporrebbe insegnanti e ragazzi a una
sorveglianza permanente. La naturalezza del rapporto verrebbe meno.
E un progetto di questo tipo sarebbe comunque inconciliabile con il
rispetto delle norme sulla privacy».
«Le parole di sensibilizzazione del ministro sono molto opportune per
l’attenzione rivolta al problema. Gli ultimi episodi sono
gravissimi. Credo che il rigore sia indispensabile, per questo il
recupero di strumenti caduti in disuso è quanto mai appropriato. Ma
spetta ancora agli insegnanti utilizzarli».
«Dal 2004 sono cambiate tante cose, ma il provvedimento era
ragionevole e prevedeva la possibilità di un occhio elettronico
durante gli orari di chiusura, quando non erano presenti insegnanti
e studenti, in casi di emergenza, come il rischio di atti vandalici.
Da allora il ruolo dell’istituzione non è cambiato. Nessuno ci ha
investito della questione. Non interverremo».
«Vale lo stesso principio che vige per altre istituzioni. E’ come il
vigile o il nonno all’uscita degli istituti. Le telecamere non
starebbero certo lì per controllare chi passi sul marciapiede,
sarebbe indispensabile il rispetto delle norme generali a tutela
della privacy, e comunque potrebbero essere giustificate solo per
tutelare da rischi sulla sicurezza».
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