Diritto di cronaca

E i soldi delle scuole?

Il ministero ammette di non sapere dove trovare i soldi
 per le spese di funzionamento degli istituti

Flavia Amabile, La Stampa 29.1.2009

La comunicazione è nascosta in fondo ad una circolare che parla di tutt’altro, delle ore di educazione fisica. Arrivati all’ultimo paragrafo, il Ministero dell’Istruzione, in tono casuale e disinvolto spiega alle scuole che per i soldi da distribuire per le spese di funzionamento «sono ancora in atto le procedure per il reperimento delle necessarie risorse». E, quindi, dalla carta igienica alle matite fino ai supplenti bisogna arrangiarsi perché i soldi forse ci saranno, ma ancora non se ne hanno notizie. Intanto, però, concude il Ministero, le scuole facciano pure il «Programma annuale 2009», ovvero il loro bilancio. Al massimo si faranno delle variazioni in seguito.

Il ritardo del ministero è di almeno tre mesi. L’anno scorso già l’11 ottobre del 2007 inviava una circolare alle scuole per avvertire che in attesa dell’approvazione del bilancio dello Stato «l’ammontare della dotazione finanziaria resta confermato nella misura comunicata a ciascuna scuola tramite la e-mail del 15 marzo u.s. con riferimento all’esercizio 2007».

A ottobre di quest’anno da nessuna parte si parla di soldi per le spese di funzionamento. a A novembre, dopo un po’ di pressioni, il ministero invia una circolare. E’ il giorno 25 e alle scuole comunicare che bisogna aspettare l’approvazione della Finanziaria, solo in seguito avrebbe assegnato i fondi.

La Finanziaria viene approvata a fine dicembre. Gennaio inizia senza novità. Si torna a scuola e il ministero resta in silenzio fino al 26, quando comunica di non aver ancora trovato i soldi.

«Le scuole però non sono ancora fondazioni e funzionano solo con i dovuti trasferimenti dello stato», risponde il segretario generale del sindacato, Mimmo Pantaleo. «Per la prima volta nella storia della scuola italiana non si danno soldi alle scuole per il funzionamento ordinario. Finora si erano operati tagli, mentre ora siamo alla soppressione dei fondi». Pantaleo ricorda che: «Non si danno i soldi per le supplenze, nè per le visite fiscali che le scuole sono obbligate ad inviare anche quando non servono grazie al ministro Brunetta e che le Asl non fanno più gratis, nè per le gratuità contrattuali di mensa al personale. Inoltre, è ormai certo che la manovra di bilancio ha mandato in fumo 37 milioni di euro per le attività di recupero del debito scolastico. Ora siamo alla frutta: non si danno neppure più i fondi per il minimo funzionamento. La ragione - conclude - è che evidentemente non sono stati previsti nel bilancio dello Stato».