Diritto di cronaca E i soldi delle scuole?
Il ministero ammette di non sapere dove trovare
i soldi Flavia Amabile, La Stampa 29.1.2009
La comunicazione è nascosta in fondo
ad una circolare che parla di tutt’altro, delle ore di educazione
fisica. Arrivati all’ultimo paragrafo, il Ministero dell’Istruzione,
in tono casuale e disinvolto spiega alle scuole che per i soldi da
distribuire per le spese di funzionamento «sono ancora in atto le
procedure per il reperimento delle necessarie risorse». E, quindi,
dalla carta igienica alle matite fino ai supplenti bisogna
arrangiarsi perché i soldi forse ci saranno, ma ancora non se ne
hanno notizie. Intanto, però, concude il Ministero, le scuole
facciano pure il «Programma annuale 2009», ovvero il loro bilancio.
Al massimo si faranno delle variazioni in seguito. A ottobre di quest’anno da nessuna parte si parla di soldi per le spese di funzionamento. a A novembre, dopo un po’ di pressioni, il ministero invia una circolare. E’ il giorno 25 e alle scuole comunicare che bisogna aspettare l’approvazione della Finanziaria, solo in seguito avrebbe assegnato i fondi. La Finanziaria viene approvata a fine dicembre. Gennaio inizia senza novità. Si torna a scuola e il ministero resta in silenzio fino al 26, quando comunica di non aver ancora trovato i soldi.
«Le scuole
però non sono ancora fondazioni e funzionano solo con i
dovuti trasferimenti dello stato», risponde il segretario generale
del sindacato, Mimmo Pantaleo. «Per la prima volta nella storia
della scuola italiana non si danno soldi alle scuole per il
funzionamento ordinario. Finora si erano operati tagli, mentre ora
siamo alla soppressione dei fondi». Pantaleo ricorda che: «Non si
danno i soldi per le supplenze, nè per le visite fiscali che le
scuole sono obbligate ad inviare anche quando non servono grazie al
ministro Brunetta e che le Asl non fanno più gratis, nè per le
gratuità contrattuali di mensa al personale. Inoltre, è ormai certo
che la manovra di bilancio ha mandato in fumo 37 milioni di euro per
le attività di recupero del debito scolastico. Ora siamo alla
frutta: non si danno neppure più i fondi per il minimo
funzionamento. La ragione - conclude - è che evidentemente non sono
stati previsti nel bilancio dello Stato». |