ISTRUZIONE. LA svolta DIGITALE
Ecco il piano per la scuola senza carta
Un sms comunicherà ai genitori assenze e voti.
Anche le pagelle si consulteranno su Internet
Paolo Baroni,
La
Stampa 26.1.2009
ROMA
Il governo ha dichiarato guerra alla carta: vuole ridurre i costi,
tagliare le spese, aumentare la trasparenza. Anche nella scuola sta
per arrivare una vera e propria rivoluzione digitale: pagelle
consultabili via Internet, voti e, soprattutto, assenze comunicate
alle famiglie via sms direttamente sui loro telefonini. Di qui al
2012, quando il piano «E-Gov 2012» andrà a regime, interessando
anche altri comparti della macchina pubblica, dalla sanità alla
giustizia, il ministro dell’innovazione Renato Brunetta conta di
mettere in campo 1,38 miliardi di euro, 240 milioni solo per la
scuola.
In tutto sono 5 i
progetti che interessano la scuola. Spiega Brunetta: «Entro un anno
la stragrande maggioranza delle famiglie riceverà a casa o potrà
connettersi via Internet per consultare la pagella scolastica dei
propri figli e ottenere altre informazioni sul loro andamento
scolastico. Se vorranno potranno anche avere comunicazioni sulle
assenze dei loro figli da scuola». Detto questo, il ministro spiega
che, comunque, «bisognerà continuare ad avere rapporti diretti con
la scuola e gli insegnanti: non si deve fare l’errore di pensare che
Internet possa sostituire i rapporti interpersonali».
Dopo le prime
esperienze «decisamente positive» il ministro dell’Istruzione
Mariastella Gelmini ha dato l’ok a Brunetta per estendere a tutte le
10.700 scuole italiane il progetto di informatizzazione. La scuola
rapprenta infatti «l’obiettivo 1» del piano del governo, suddiviso
in 5 caposaldi: «Scuole in rete», per collegare via Internet e wifi
tutte le sedi scolastiche e le classi; «Didattica digitale», per
introdurre contenuti digitali e liberi di testo on line; «Anagrafe
scolastica nazionale», per creare un osservatorio nazionale che
consenta di monitorare anche fenomeni come la dispersione
scolastica, «Compagno di classe», per dotare della scuola primaria
di un «pc» loro dedicato; ed infine «Servizi scuola-famiglia via
web», allo scopo di digitalizzare tutti i servizi amministrativi e
semplificare le comunicazioni scuola-famiglia. Non solo pagelle e
comunicazione delle assenze via web o sms dunque, ma anche domande
di iscrizione on line, accesso ai fascicoli personali, prenotazione
del colloqui.
I numeri del piano
Entro fine anno il 100% dei principali istituti sarò collegato in
rete, le aule passeranno dal 5% di quest’anno al 20% del 2010 per
salire al 40 e poi al 60% nel 2011 ed al 100% nel 2012. Per la
didattica digitale gli obiettivi sono: 40% entro il 2009, 80% nel
2010 e 100% nel 2012. I servizi via web, come detto, saranno pronti
entro l’anno, più graduale l’introduzione da parte delle principali
istituzioni scolastiche: 40% entro fine 2009, 80% nel 2010, 100% nel
2011. Tra l’altro, sempre entro giugno, saranno consegnati 3.300
lavagne elettroniche e altrettanti personal computer a 1.100 scuole
selezionate: 560 superiori, 250 medie e 200 elementari. Inoltre, a
ogni scuola saranno assegnati 10 mila euro per i contenuti digitali
e saranno forniti gli accessi alla piattaforma didattica digitale.
Il costo complessivo di questi 5 interventi ammonta a 241 milioni di
euro (52 nel 2009, 61 nel 2010, 66 nel 2011 e 62 nel 2012) di cui
128 destinati alla messa in rete delle scuole. Si parte con 37,
tutto il resto va reperito.
Dubbi e polemiche
E proprio sui costi, ieri, ha polemizzato la Rete degli studenti
dopo che il ministro Brunetta dai microfoni di «Rtl 102.5» aveva
annunciato la novità dei messaggini. «E dove li trovano i soldi per
farlo?» chiede Luca De Zolt. «Mi pare un’altra uscita demagogica.
Non mi sembra la principale preoccupazione delle scuole, che non
hanno neppure i soldi per pagare le supplenze brevi e non mi sembra
nemmeno lo strumento adatto per combattere la dispersione
scolastica. Serve altro». Anche Angela Nava, presidente del
Coordinamento genitori democratici, solleva il problema della spesa
degli sms ma soprattutto ne fa una questione di autonomia
scolastica: «Non siamo ostili alle nuove tecnologie: si può
cambiare. Ma va deciso assieme ai genitori». Altre polemiche non
mancheranno, non è un caso che Brunetta sugli sms metta le mani
avanti: «È un’iniziativa che ai figli potrà non piacere - spiega -
ma che certamente potrà rassicurare i genitori».