Le scuole senza soldi,
a rischio gli stipendi ai supplenti
e i corsi di recupero

 ScuolaOggi 31.1.2009

I bilanci delle scuole da anni non sono mai stati floridi, ma ora sembra proprio che siamo arrivati al fondo. Da Roma arrivano sempre con scarsa chiarezza e comunque sempre con ritardi inammissibili risorse finanziarie talmente insufficienti da mettere ormai a rischio interventi fondamentali: a favore di chi lavora nella scuola (gli stipendi ai supplenti), ma anche a favore degli studenti (i corsi di recupero ad esempio). Interventi che a breve non potranno più essere onorati. L'allarme è stato ripetutamente lanciato, ma il problema resta. Per capire la situazione prendiamo ad esempio la lettera denuncia che i Dirigenti amministrativi delle scuole della provincia di Piacenza hanno inviato nei giorni scorsi al ministro Maria Stella Gelmini. Anasloga protesta da parte dei dirigenti scolastici aderenti alla Disal. Ecco il primo documento:


I DIRETTORI DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI della Provincia di Piacenza, riuniti in assemblea, vogliono portare all’attenzione di tutte le istituzioni che sono coinvolte nella amministrazione della scuola statale, la gravissima situazione finanziaria ed economica in cui versano gli istituti della provincia, che sono nelle condizioni di dover assicurare il servizio non solo senza avere di fatto la disponibilità delle risorse finanziarie ma anche senza alcuna certezza circa la loro assegnazione da parte dello Stato.
Tale situazione, che prima ci metteva in serio disagio , sta aggravandosi al punto che si rischia di arrivare alle concreta impossibilità di amministrare la scuola.
Portiamo in evidenza le problematiche più gravi, peraltro già segnalate più volte e in più sedi.

Gravi sofferenze di cassa
La mancata erogazione dei residui attivi relativi agli anni 2005, 2006 e in diversi casi 2007, dovuti a spese istituzionali non comprimibili e previsti anche su precise disposizioni, fa sì che all’avanzo di amministrazione teorico non corrispondano le reali liquidità. Negli istituti superiori i crediti non riscossi, per somme consistenti, risalgono anche al 2003.
Per l’anno 2008 sono state erogate solo in parte le risorse necessarie a coprire le spese sostenute ed oggetto di monitoraggio a consuntivo, e comunque dovute per obblighi contrattuali. Non vi è ad oggi alcuna certezza che siano garantite le assegnazioni necessarie alla copertura di tutto il fabbisogno dovuto, compreso quello segnalato e da segnalarsi, al 31.12.2008.
Le scuole negli anni hanno dovuto anticipare con risorse economiche proprie ma destinate ad altre finalità spese obbligatorie (stipendi ai supplenti, compensi al personale non comprimibili, …)
Conseguenza immediata è che gran parte delle scuole si trovano con giacenze di cassa assolutamente esigue, con cui non sa come affrontare le spese a breve (vedi stipendi di gennaio, quand’anche non si tratti anche di stipendi degli ultimi mesi del 2008).

Impossibilità di predisporre il nuovo Programma Annuale 2009, in mancanza di indicazioni essenziali.
Non sappiamo nulla delle promesse indicazioni sui parametri per la determinazione della assegnazione per il funzionamento generale (cfr. nota 3338 del 25.11.08)
Vi è incertezza anche nella chiusura dell’ es. 2008 : è corretto inserire i residui attivi necessari a copertura del fabbisogno finale per il 2008 senza avere la certezza dell’incasso? E in caso negativo come potremo far quadrare il consuntivo senza “andare in rosso”?
Sarà possibile predisporre il Programma Annuale accantonando le somme corrispondenti ai residui attivi non incassati (come richiesto da alcuni revisori)? Come potrà una scuola accantonare importi decine di volte superiori ai fondi non vincolari che le rimangono ( ma solo sulla carta).
Con questi (e ancor altri) dubbi, come formare il documento fondamentale della amministrazione della scuola?

Oneri per supplenze
Oltre alle problematiche di finanziamento già evidenziate, ci si chiede:
come si potrà nel 2009 assicurare il diritto costituzionale alla istruzione con un “budget” che si è già ampiamente dimostrato inadeguato e con un vincolo del 50% come eccedenza massima richiedibile su monitoraggio (cfr. ancora la nota 3338/08).
Superato il budget assegnato compresa la maggiorazione, per molte scuole al più tardi nei mesi di marzo – aprile se non prima (considerato che è impossibile prevedere le malattie che si verificheranno, i congedi parentali che saranno richiesti.....), l’alternativa sarà interrompere il servizio? E su chi graverà la responsabilità ? Sulla scuola e sulle persone che vi lavorano ricadono obblighi e doveri importanti, ma come si può assicurare un servizio se non vengono forniti gli strumenti necessari? Possiamo solo sperare che “tutti stiano bene in salute” o che non nascano bambini così da non dover sostituire il personale?

Contrattazione d’istituto
Le scuole hanno contrattato le risorse sulla base sia di economie che di nuovi “budget” quantificati su parametri forniti dallo stesso Ministero ma che, in conseguenza a quanto già evidenziato, non trova corrispondenza nelle reali disponibilità di denaro liquido. E’ pertanto un contratto integrativo d’istituto che si basa su dati “di diritto” , non “di fatto”
Si chiede quanto sia possibile e corretto assumere impegni contrattuali senza avere la certezza dell’effettiva disponibilità finanziaria .
Questa situazione è aggravata dalla totale mancanza di chiarezza e di informazione nella fase di erogazione dei fondi in corso d’anno: le scuole hanno difficoltà a capire a cosa facciano riferimento le somme che arrivano periodicamente , a raccordarle con i vari monitoraggi e di conseguenza a definire quale parte di finanziamento sia stata assicurata e quale no.

Problemi aperti urgenti
Altri problemi specifici e non secondari aspettano risposte ormai indilazionabili.
Ad esempio:

- il finanziamento delle ore dei gruppi sportivi da gennaio 2009 (la copertura era stata assicurata fino al 31 dicembre);

- la copertura degli oneri per le retribuzioni dei “Modelli viventi” nei licei artistici;

- il finanziamento delle attività di recupero dei debiti formativi nelle scuole superiori per l’anno scolastico in corso.


In questi e in tutti gli altri casi non vorremmo che la metodica assenza di indicazioni tempestive si traduca nella compressione di fatto di attività formative da sempre garantite dalla scuola.

Sollecitiamo da parte del Ministero LA DOVUTA ATTENZIONE alle problematiche segnalate ed in genere a tutte quelle che riguardano le risorse alle scuole, perchè , in questo clima di silenzio istituzionale, non si debba rischiare la paralisi di un servizio fondamentale.

Si chiedono, nel merito, risposte precise e puntuali: entro il 14 febbraio 2009 deve essere predisposto il Programma Annuale e noi vorremmo predisporlo con dati certi, corretti e nei tempi dovuti, senza dover temere commissariamenti.

Non vogliamo più lavorare nella precarietà e non vogliamo dover dire ad altri lavoratori “non so se e quando ti pagheremo”. La scuola pubblica e chi vi lavora HA DIRITTO ad operare nella chiarezza.


Piacenza, 23 gennaio
I Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi della Provincia di Piacenza



Roberto Pellegatta, presidente della Disal, ha scritto a sua volta al ministro:
“Urgono interventi sui fondi per il normale funzionamento alle scuole”

Gent. Sig. Ministro,
la circolare prot. n. 3338 del 25 novembre scorso detta, come di consueto, ai dirigenti scolastici delle Istituzioni Scolastiche Autonome Statali disposizioni per la predisposizione del Programma Annuale 2009; nel contempo preannuncia l’ennesima riduzione del contributo per spese di funzionamento (scese negli ultimi cinque anni di oltre il 50%) di cui peraltro non si precisa l’entità. Constatiamo inoltre che le indicazioni fornite dalla nota risultano in palese contrasto con la norma di riferimento (D.M. 21/07 art. 2 c. 2 e relativa tabella 1 allegata), gerarchicamente superiore e mai abrogata o modificata, in particolare dove - in materia di risorse finanziarie per le supplenze brevi e saltuarie - si afferma che le scuole provvedano “alla eventuale integrazione dell’assegnazione base in relazione al fabbisogno accertato e comunque entro il limite massimo del 50% della somma corrispondente all’assegnazione base “. Il decreto sopra citato prevede, invece, che sia possibile “l’integrazione dell’assegnazione base a seguito di apposita rilevazione in relazione al fabbisogno accertato”.
Quindi a tutt’oggi i dirigenti scolastici non hanno alcuna indicazione sul contributo ordinario di funzionamento e, soprattutto, si trovano di fronte una significativa modifica delle regole sul budget supplenze, con il serio problema (si pensi a quelli delle scuole dell’ infanzia o primaria dove di fatto è frequente il ricorso al supplente per la continuità didattica e a tutela della vigilanza degli alunni) che la scuola deve ovviamente funzionare regolarmente. In queste condizioni predisporre il programma annuale 2009 entro il termine ordinatorio di metà dicembre era una missione impossibile e sostanzialmente inutile. Purtroppo neppure le recenti notizie di incontri ministeriali aggiungono elementi certi che diano chiarezza alla predisposizione del bilancio. In questa vaghezza restano ad esempio gli stanziamenti per le attività di recupero nelle scuole secondarie di secondo grado, proprio mentre si sono svolti o si stanno svolgendo gli scrutini che ne debbono deliberare l’attivazione.
Per queste ragioni e seriamente preoccupati per il buon funzionamento della scuola, l’Associazione dei Dirigenti Scolastici DiSAL, unitamente a tutti i colleghi che firmeranno questa lettera, a fronte di un quadro così poco rassicurante, sollecitano i seguenti provvedimenti:

o la urgente comunicazione alle scuole del contributo ordinario per spese di funzionamento relative all’ a.f. 2009 (per un importo, ci auguriamo, non inferiore a quello dell’a.f. 2008);

o l’applicazione integrale del D.M. 21/07 in materia di risorse finanziarie per le supplenze brevi e saltuarie, senza introdurre ulteriori limiti (cfr. la nota del 25 novembre citata);

o l’introduzione di una norma che - come per i congedi per maternità – attribuisca la competenza per il pagamento di tali supplenze al Tesoro quando si tratti di periodi superiori a 30 giorni;

o la chiara comunicazione del finanziamento per le attività di recupero e sostegno, pena l’impossibilità, da parte delle scuole superiori, di applicare la recente normativa (D.M. 80/2007 e O.M. 92/2007);

o l’ impegno da parte del MIUR ad affrontare in via definitiva l’annoso problema dei crediti pregressi vantati dalle scuole (budget supplenze 2006, esami di Stato e ampliamento offerta formativa);

o l’assegnazione alle scuole di tutte le risorse ad esse destinate senza nessun vincolo predefinito (funzionamento, spese per il personale, IDEI, ampliamento dell’offerta formativa, ecc.) per la realizzazione di una reale autonomia, anche finanziaria, delle istituzioni scolastiche.

Lei sa che come Dirigenti Scolastici siamo impegnati a garantire il buon funzionamento delle scuole, a servizio unicamente dell’essenziale compito di istruzione ed educazione. Confidiamo quindi celermente nel Suo sostegno perché la nostra azione non sia compromessa dalla cronica inadeguatezza delle risorse finanziarie, fonte costante di disagi e conflitti. In attesa di una Sua cortese iniziativa in merito, inviamo cordiali saluti.

Per la Direzione nazionale
Roberto Pellegatta