L'INCHIESTA Alle medie il 30% rischia la bocciatura Arrivano le pagelle: con un’insufficienza non si passa Maria Teresa Martinengo, La Stampa 17.1.2009
TORINO E questo capiterà anche in prima media, la classe più complessa e delicata del ciclo. Il decreto attuativo della legge (ancora in bozza alla vigilia dei primi scrutini) dice, e sembrerebbe un’ancora di salvezza, «sono ammessi alla classe successiva gli alunni che hanno ottenuto un voto non inferiore a 6/10 in ciascuna disciplina o gruppo di discipline». La Rosa obietta: «Nella scuola media non c’è possibilità di ragionare per aree, ma solo per singole discipline: matematica non può fare media con scienze». Chiarimenti sulle modalità di valutazione arriveranno, dice il vice direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Paolo Iennaco, nell’incontro di martedì al ministero. Davide Babboni, dirigente dell’Alvaro-Modigliani, nella Circoscrizione 2: «Forse tutto questo è una forzatura per stimolare le scuole a impegnarsi di più. Ma come?
Poi, con un
possibile 30-40% di bocciati, l’obiettivo di risparmio onnipresente,
non verrebbe certo realizzato». Babboni spiega che nel suo
territorio «le scuole sono impegnate in corsi di formazione che
toccano anche l’aspetto della valutazione: bisogna arrivare
all’uniformità di valore, anche sulla condotta, altrimenti si
rischia di essere scorretti nei confronti dei ragazzi». La collega
Cristina Cerruti, preside della Vivaldi di Madonna di Campagna
concorda: «Il lavoro di base è stabilire a che cosa corrisponda il 5
perché deve avere valore identico in tutte le discipline». Lorenza
Patriarca, preside della Tommaseo, sottolinea altri aspetti: «È
assurdo che, con le nuove norme, il docente di educazione fisica non
partecipi all’ammissione all’esame di terza, quando in
psicopedagogia all’intelligenza motoria si dà un ruolo importante».
Ancora: «La valutazione in voti rischia di trasformarsi nel
contrario di ciò che vuole essere: anziché portare più rigore,
indurrà a gonfiare i voti». |