Raid nelle scuole, sos dei presidi.

Chiesti sistemi d'allarme e telecamere

Salvo Intravaia, la Repubblica di Palermo 13.1.2009

Raffica di raid vandalici nelle scuole palermitane. In poco più di due settimane ne sono stati messi a segno cinque. L'ultimo in ordine di tempo all'istituto tecnico commerciale e per geometri Duca Abruzzi. «Domenica verso mezzanotte - racconta il preside, Rosolino Aricò - una pattuglia della polizia ha notato strani movimenti ed è intervenuta».

Ma i vandali se la sono dati a gambe prima che gli agenti riuscissero ad acciuffarli. «Hanno rubato alcuni computer da un laboratorio di informatica e hanno devastato la scuola», racconta il preside che ha dovuto sospendere le lezioni per due giorni. La banda, con ogni probabilità, ha fatto irruzione nell'istituto da una delle tante finestre del piano terra. E dire che l'edificio di via Fazio, a due passi dalla Fiera del Mediterraneo, è stato ristrutturato di recente. Durante il raid le macchine che distribuiscono bibite e caffè sono state dapprima saccheggiate e successivamente distrutte.

I vandali hanno poi completamente scaricato gli estintori, sporcando i corridoi e rendendo l'aria irrespirabile in tutto l'istituto. Come se non bastasse, sulla parete di un'aula il preside ha trovato una scritta ingiuriosa e beffarda. «Non è detto che si tratti di ragazzi esterni alla scuola», conclude Aricò, che accusa la Provincia, competente sulle scuole superiori, di essere «poco presente». «I lavori sono stati ultimati ma ancora non ci hanno consegnato la scala di sicurezza, e nessuno ha previsto un impianto di videosorveglianza. In un anno abbiamo subito tre raid». Le lezioni al Duca degli Abruzzi riprenderanno domani. Ma non per questo sarà il cessato allarme nelle scuole, sempre più spesso facile preda di ragazzi e adulti alla ricerca di «emozioni forti».

Tanto che i capi d'istituto chiedono aiuto agli enti locali. Anche se non sempre i sistemi di allarme e di controllo bastano a scongiurare le incursioni. Sabato sera a cadere nel mirino di un gruppo di balordi è stata la scuola elementare Camillo Randazzo, allo Sperone. «Purtroppo - racconta la preside, Giovanna Giarraffa - si tratta di episodi piuttosto frequenti. In un anno entrano almeno 5 o 6 volte e mettono tutto a soqquadro. Fino a quando la scuola non verrà ristrutturata dal Comune e resa sicura, sarà preda dei vandali». Entrare nell'istituto è facilissimo: per questa ragione - dice la preside - «non c'è nulla da rubare».

Per evitare guai, prima di andare via, i bidelli spostano gli estintori per metterli al riparo dai vandali. Alla Camillo Randazzo si dovrebbe attrezzare un'aula computer, ma se la scuola resterà insicura è come regalare i computer ai ladri. Altri tre raid sono stati messi a segno durante le vacanze di Natale. All'istituto comprensivo Falcone, allo Zen, quattro ragazzi ripresi dalle telecamere a circuito chiuso hanno devastato la mensa della scuola materna, portando via un armadio e una macchina per pulire i pavimenti.

In più, contro la palestra e un'aula sono stati sparati dieci colpi di pistola. Sempre nei giorni di chiusura festiva quattro minorenni sono stati sorpresi e arrestati dai carabinieri mentre rubavano all'interno della scuola media Pecoraro di piazza Europa. Rientro a scuola amaro anche per i ragazzi della succursale di via Bari del liceo socio-psicopedagogico Regina Margherita. «Dalle aule al primo piano che condividiamo con gli alunni del Ferrara - racconta la preside, Concetta Guaggenti - qualcuno ha portato via quindici sedie appena consegnate dalla Provincia e ha saccheggiato i distributori di snack».