Quando scatta il 5 in condotta
per la bocciatura?

da TuttoscuolaNews, N. 376, 19 gennaio 2009

Da quest'anno per gli studenti di scuola secondaria di I e di II grado ritorna, con peso decisivo anche per la promozione finale, il voto di condotta. Dalla scuola media era scomparso dal 1977; negli istituti superiori il voto negativo (7/10) per la non promozione era stato abrogato nel 1999.

A qualcuno il ripristino del voto di condotta non è piaciuto e ancor meno è piaciuta l'idea che con 5/10 decimi nel comportamento si possa non ammettere l'alunno alla classe successiva o all'esame. Il rischio di un uso libero e troppo discrezionale di quel voto da parte della scuola deve avere anche preoccupato il legislatore che ne ha voluto il ritorno, e così nella legge n. 169/2008 è stato previsto che il ministro dell'istruzione con proprio decreto individuasse criteri di valutazione del comportamento degli studenti inferiore alla sufficienza, vale a dire inferiore a 6/10.

Il decreto è stato varato (n. 5 del 16 gennaio 2009) e prevede innanzitutto che "La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità, da parte degli studenti".

Il voto di condotta non può essere inteso, dunque, come strumento repressivo o lesivo della libertà dello studente, tanto che in altra parte del decreto si afferma anche che il voto finale di comportamento "non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all'intero anno scolastico". Proprio per questo si aggiunge infine che "Il Consiglio di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell'anno".