E adesso, quali orari nella primaria?
di Giuseppe Adernò,
Pavone Risorse
11.1.2009
Grande fermento in tutte le scuole per
la “campagna iscrizioni” e mentre prima era importante raccogliere
soltanto le iscrizioni e illustrare le caratteristiche della scuola
nella bella veste del Piano dell’Offerta Formativa, adesso i
problemi vengono al pettine nel dover presentare non soltanto una
bella idea di scuola, magari adattata alle esigenze del territorio
e dell’utenza, anche attraverso alcuni adattamenti di flessibilità,
temporizzazione, facoltatività ed opzioni, oggi le norme
regolamentari dell’unità oraria di lezione a 60’ e la necessità di
mantenere in servizio l’attuale organico, costituisce un’impresa
ardua.
Quanto tempo devono stare a scuola
gli studenti?
L’aver dato ai genitori la facoltà di
scegliere i modelli orari, espressione di democrazia e di
partecipazione, non sempre trova adeguate risposte nelle strutture e
nell’organizzazione della scuola che viene scelta per il proprio
figlio Se poi la motivazione della scelta è determinata dalla
vicinanza al posto di lavoro, occorrerebbe una convergenza nelle
richieste e nelle esigenze .
La scuola a “tempo flessibile” consentiva tale opzione che rendeva
compatibili tali esigenze e ben integrava le richieste dei genitori
e l’organizzazione scolastica.
Per la scuola primaria
adottando il modello orario delle 30 ore si ipotizza un
orario dalle 8,10 alle 13,40 con un solo prolungamento fino alle ore
16 e credo che tale modello ormai consolidato dal tempo sia
funzionale e gradito dai genitori.
Il termine delle lezioni intorno alle ore 14 è stato per una gran
parte di genitori un modello funzionale e compatibile con gli
impegni di lavoro e di famiglia. Così pure la scelta della
“settimana corta” che impegnava l’orario scolastico da lunedì a
venerdì, con un prolungamento pomeridiano (33 ore per tutti) e poi
altre attività opzionali e facoltative che coprivano la fascia delle
36 o 40 ore, è stata salutata da molti come una positiva risposta
alle esigenze di tanti professionisti che hanno il sabato libero e
sentono il bisogno di condividere due giornate piene con tutta la
famiglia.
La scuola, poi per coloro che avevano l’esigenza di far frequentare
la scuola anche il sabato non è rimasta chiusa, ma ha promosso
progetti ed attività che impegnavano i ragazzi in maniera proficuo e
funzionale. Con questo modello organizzativo la scuola assicura un
servizio a tempo prolungato a tutti coloro che lo richiedono ed
offre notevoli opportunità formative, utilizzando al meglio le
risorse interne.
Ora sembra che la rigidità dell’orario scolastico del tempo
prolungato per la scuola secondaria di 1° grado con 36 ore di 60’
implichi la necessità per tutti di attivare tre pomeriggi di due
ore o tre pomeriggi di tre ore, per totalizzare le 36 ore.
Le esigenze consolidate delle famiglie sollecitano i pomeriggi libri
da impegni scolastici ed allora è dietro l’angolo il rischio che
venga richiesto l’orario ridotto a 30 ore e quindi il crollo del
tempo prolungato (crollo vuol dire perdita di 3 docenti ogni corso)
La proposta di prolungare l’orario ordinario alle ore 15 (35 ore)
ed un solo prolungamento fino alle ore 16 per arrivare alle 36 ore,
presenta la difficoltà del pranzo a scuola per tutti i giorni, ed
essendo il costo a carico delle famiglie e non sempre garantito per
le questioni di gare ed appalti, essendo un servizio gestito
dall’Ente Locale, le difficoltà non sono da sottovalutare.
Sono questi i dilemmi ed i problemi del mese di gennaio e febbraio
nelle scuole, le quali dovranno dare risposte certe e chiare ai
genitori che iscrivono i figli a scuola e dall’organizzazione delle
prime classi di conseguenza scaturirà una modificazione
organizzativa anche per altre classi.
Adottando il modello organizzativo
della “settimana corta” (sabato libero) ecco le proposte o
ipotesi possibili per un modello scuola a tempo prolungato di
36 ore settimanali
|
Giorni Settimana |
Orario
curri-colare |
Ore
antime-ridiane |
Prol-
unga-
mento |
Ore
Pomeri-diane |
Totale
Ore setti-manali |
Mensa |
Pome-riggi
liberi |
1 |
Da lunedì a venerdì |
8-14 |
30+ |
Tre pomeriggi
di due ore
14-16 |
6 |
36 |
3 |
2 |
2 |
Da lunedì a venerdì |
8-14 |
30+ |
Due pomeriggi
di tre ore
14-17 |
6 |
36 |
2 |
3 |
3 |
Da lunedì a venerdì |
8-15 |
35+ |
Un pomeriggio
di un’ora 15-16 |
1 |
36 |
5 |
4 |
Un’ulteriore ipotesi oraria dovrebbe
far ritorno al sistema tradizionale con lezioni il sabato mattina
4 |
Da lunedì a
venerdì |
8-14 |
30+ |
Un pomeriggio
di due ore 14-16
+ il sabato dalle ore
8,30 alle ore 12,30 |
2 + 4 |
36 |
1 |
4 |
Mentre la scuola si attiva a
formulare ipotesi e proposte si constata come ai genitori delle
classi prime è assegnata la responsabilità della scelta del modulo
organizzativo della scuola e qualora le scelte non fossero tutte
convergenti si verrebbero a creare disparità di servizi e di
offerte proposte formative, che certamente verrebbero meno nel
modello organizzativo della scuola a “tempo normale” anche per la
limitatezza del personale.
Dove, comunque, mancano le strutture adeguate per la refezione
scolastica e gli spazi per le attività di laboratorio pomeridiano,
il tempo prolungato “sarà ricondotto all’orario normale” come si
legge al comma 5 dell’art.5 del regolamento sulle norme di
“revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del
primo ciclo di istruzione”.
Allora…. “scuola dei progetti.” Addio! Ma anche il progetto scuola
sarà mortificato, anche se i docenti bravi professionisti e saggi
educatori, sapranno ancora una volta “scrivere dritto su righe
storte”.