L'anno prossimo entra in vigore il maestro unico

Riforma, le elementari non sono pronte

Due i nodi cruciali della circolare inviata nei giorni scorsi
dal ministero dell'Istruzione per l'iscrizione alle sezioni
della scuola dell'infanzia e a tutte le scuole di ogni ordine e grado.

di Natalia Poggi Il Tempo, 21.1.2009

La possibilità d'iscrivere i bambini sotto i tre anni nella scuola dell'infanzia (in presenza di disponibilità di posti, accertamento dell'avvenuto esaurimento di eventuali liste d'attesa) e le varie opzioni di orario per la prima elementare che sancisce, di fatto, l'avvio della cosiddetta «riforma» Gelmini con il ritorno del maestro unico (o prevalente) e l'uscita di scena del modulo (che prevede la compresenza e contemporaneità di due, tre docenti).

Nelle scuole italiane, però, in questi primi giorni d'iscrizione (che, eccezionalmente, sono slittate fino al 28 febbraio) regna il caos e l'incertezza. Soprattutto per la prima elementare. Per le prime i genitori possono scegliere quattro orari settimanali: 24 o 27 ore che sono i due modelli di base, il modello a 30 ore (con attività opzionali) e quello a 40 ore (tempo pieno).

Gli stessi docenti non sanno che pesci prendere. «Gira la voce tra noi insegnanti - dice Palma A. maestra elementare di ruolo - di far iscrivere più bambini possibili al tempo pieno. Cioè alle trenta e quaranta ore. Così nessuno viene licenziato. In realtà non sappiamo cosa accadrà concretamente nelle scuole a settembre sul piano organizzativo e didattico. Indicazioni, al proposito, non emergono affatto dalla circolare». «C'è da dire che nelle scuola vige il principio dell'autonomia e quindi saranno i singoli istituti che dovranno poi pensare alle soluzioni più consone per la distribuzione dell'organico. «Ogni docente deve lavorare 22 ore settimanali: che poi le faccia in una sola classe o in due classi a questo punto non cambia la situazione - prosegue la maestra - certo, così, non si fa del bene ai bambini, è innegabile».

E come la mettiamo quando manca un insegnante? «Bè se si tratta di assenze inferiori ai cinque giorni purtroppo non resta che lo smembramento della classe. E le assicuro che distribuire una classe di prima in seconde, terze ecc. non è per niente didattico. Senza considerare, ad esempio, i permessi magari per motivi di salute che durante l'anno un insegnante può prendere. Adesso, con il modulo, ci mettiamo d'accordo tra maestre: io ti copro queste ore, tu poi mi copre quell'altre. Ma con il maestro unico che succederà?».

Le mamme dei bimbi che andranno in prima sono, invece, sono angosciate. Soprattutto quelle che optano per il tempo pieno (o quello prolungato di 30 ore): «Ci dicono che il pomeriggio sarà come il doposcuola - spiega la signora Luisa - dei riempitivi, insegnamenti di serie B». C'è chi come Valentina che non è riuscita neanche a sapere la differenza tra le varie opzioni: «Ancora la scuola non ha fissato un incontro per consocere i programmi: fino a ieri mancavano addirittura i moduli per iscriversi!».

Le cose non vanno meglio per chi iscrive i figli alla prima media. Qui i genitori possono esprimere la scelta tra i modelli orari di 30 ore o di tempo prolungato di 36 ore (prolungabile fino a 40 ore). Nel modello a 30 ore, 29 saranno di insegnamento curriculare e 1 di potenziamento della lingua italiana. Ma il grande dilemma resta l'opzione dell'inglese potenziato, la possibilità cioè di scegliere 5 ore di inglese, anziché 3 di inglese più 2 di una seconda lingua comunitaria. Le famiglie dunque potranno decidere di impiegare le 2 ore della seconda lingua comunitaria per l'insegnamento dell'inglese.

L'insegnamento della soconda lingua comunitaria (francese, spagnolo, tedesco) era stato introdotto come materia obbligatoria nella scuola secondaria di primo grado dalla Riforma Moratti ma di fatto non è mai decollata come «cattedra di diritto» con la mancata assunzione dei docenti precari. Che ora temono di sparire completamente dal panorama scolastico: della serie Ubi maior. . .